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− | Fett poteva impartire ordini ai [[dreadnaught di tipo Kandosii|dreadnaught di tipo''Kandosii'']] Mandaloriani affinchè usassero bomba nucleare|armi a fissione, che vennero utilizzate molte volte nel corso della guerra. A volte guidava soldati a bordo di droidi da guerra Basilisk, come fece ad esempio su Cathar. | + | Fett poteva impartire ordini ai [[dreadnaught di tipo Kandosii|dreadnaught di tipo ''Kandosii'']] Mandaloriani affinchè usassero bomba nucleare|armi a fissione, che vennero utilizzate molte volte nel corso della guerra. A volte guidava soldati a bordo di droidi da guerra Basilisk, come fece ad esempio su Cathar. |
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Versione delle 14:36, 11 giu 2011
Cassus Fett | |
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Descrizione fisica | |
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Informazioni storiche e politiche | |
Epoche | |
Affiliazione |
Cassus Fett fu un Maresciallo di campo Mandaloriano che visse durante le Guerre Mandaloriane. Fett fu anche uno degli aiutanti sul campo di Mandalore il Definitivo, leader dei Mandaloriani, e fu anche molto influente in tutta la società Mandaloriana. Fett promosse la diffusione del movimento dei Neo-Crociati, una sezione della società Mandaloriana con struttura più rigida e armature standardizzate rispetto agli fino ad allora dominanti Crociati Mandaloriani. Esercitando il controllo sui clan e fornendo mezzi per convertire le culture conquistate nei Neo-Crociati, Fett trasformò i Mandaloriani in macchine da guerra volte alla conquista galattica.
Nell'Orlo Esterno, Fett si scontrò con le forze della Repubblica Galattica in diverse battaglie, compreso il massacro del popolo Cathar. Organizzò numerose scaramucce minori ai confini dello spazio repubblicano per determinare la forza della Repubblica, prima di lanciarsi in una invasione su larga scala su tre fronti nel 3.963 BBY. Fett fu presente alla Battaglia di Vanquo, guidò l'assedio di Taris e la successiva conquista del pianeta, pianificò un'invasione del pianeta Alderaan e uccise il capitano della della nave ammiraglia della Repubblica nella Battaglia dell'Ammasso di Jaga. Dopo essere diventato l'uomo più ricercato della galassia, al tempo della Guerra Civile Jedi Fett venne ritenuto morto. Molti anni dopo, i suoi discendenti, Jango e Boba Fett, si dimostrarono all'altezza del loro antenato.
Indice
Biografia
Ascesa al potere
Le origini di Cassus Fett sono per lo più sconosciute: l'Intelligence Repubblicana non fu mai al corrente da dove venisse, e solamente pochi dei suoi compagni Mandaloriani ne erano a conoscenza. L'unica cosa certa era che fosse umano. Dopo la conclusione della Grande Guerra Sith e la sconfitta dei Mandaloriani nella stessa, salì al potere un nuovo Mandalore, chiamato Mandalore il Definitivo. Mandalore, cercando di ridefinire l'identità del suo popolo, riunì diversi consiglieri di talento che avessero abilità non solo in battaglia e in guerra: fra questi vi era Fett. Fett divenne l'aiutante di campo di Mandalore ed il capo stratega. Era molto influente, sia sul campo di battaglia che fuori. Aiutò a convertire un ammasso informe di Mandaloriani in un'organizzazione efficiente e strutturata.
Laddove i Mandaloriani prima di Fett avevano semplicemente conquistato pianeti senza convertirli alla cultura Mandaloriana, Fett vide la necessità di usare le conquiste a proprio vantaggio. Lui e Mandalore il Definitivo appresero di un culto che si era fatto strada fra i Mandaloriani. Noto come i Neo-Crociati Mandaloriani, questo gruttpo viveva sul pianeta Mandalore: emersero dalla tradizione del loro popolo indossando armature identiche ma avendo una differente catena di comando ed un diverso sistema di divisione del lavoro. Fett convinse Mandalore ad integrare i loro ideali, ed i due incoraggiarono questo movimento. Nonostante Mandalore avesse dichiarato che il sistema dei Neo-Crociati dovesse essere diffuso, fu Fett a farlo applicare. Fett convertì quel culto per essere applicato su larga scala, integrando i Neo-Crociati fra i vari clan in modo che diffondessero i loro ideali. Fett credeva che quelle armature potessero contribuire ad esercitare il dominio sul popolo, che in quel momento era largamente fuori controllo. Sostenne anche che le armature dei Neo-Crociati dovessero essere colorate diversamente a seconda del rango, in modo che le nuove reclute potessero immediatamente distinguere i vari tipi di autorità. I ranghi inferiori indossarono così armature di colore blu, i principali consiglieri di Mandalore avevano armature dorate, e Fett fu uno dei primi ad indossare l'armatura per mostrare a tutti i Mandaloriani, a prescindere dal loro status sociale, come dovessero mettere da parte il loro individualismo. Prima che iniziasse l'invasione della Repubblica, il sistema di Fett per convertire le culture conquistate era giò in moto.
L'inizio della guerra
- "I Cathar hanno lasciato una macchia di disonore sul Mando'ade. Oggi, la laverò nelle acque della loro stessa presunzione."
- ―Cassus Fett giustizia la razza Cathar[fonte]
Negli anni intorno all'inizio delle Guerre Mandaloriane, ma prima della invasione Mandaloriana della Repubblica, i Mandaloriani erano una forza attiva nei pianeti dei Territori dell'Orlo Esterno. Fett conquistò molti pianeti neutrali in quel periodo, facendosi una reputazione di maestro nel comando militare. Nel 3.976 BBY, Fett guidò un attacco a Cathar che devastò il pianeta, nell'intento di punire i nativi Cathar per essersi opposti in passato ai Mandaloriani. Guidando un esercito di guerrieri su droidi Basilisk, Fett portò i Cathar alla quasi estinzione. I rimanenti, sconfitti, furono circondandi ed ammassati nel mare del pianeta. Mentre Fett si preparava a giustiziarli, una Mandaloriana si schierò dalla parte dei Cathar, pregando Fett affinchè li risparmiasse. Fett mantenne la sua posizione, e le sue navi fecero piovere fuoco sui Cathar e sulla guerriera. Il massacro fu così grande e spaventoso che i pochi Cathar sopravvissuti ebbero paura persino a parlarne per anni. La Repubblica coprì l'incidente, temendo che la notizia dell'attacco avrebbe destabilizzato la ricostruzione dopo la Guerra Sith. La scomparsa dei Cathar rimase un mistero per oltre una dozzina d'anni.
Poco dopo l'invasione della Repubblica, Fett aiutò l'organizzazione della Guerra Falsa, una breve battaglia nell'Orlo Esterno con le forze della Repubblica. Essa consisteva nel fingere debolezza fino a che la forza della Marina Repubblicana, rivitalizzata dopo la Guerra Sith, non fosse provata. Fett ideò anche la parte successiva del piano: una invasione della Repubblica su tre fronti. Questo assalto, lanciato nel 3.964 BBY, si avvantaggiò della recente confusione in cui era caduta la Repubblica, con l'assassinio di quattro Padawan Jedi sul pianeta Taris e la fuga di Zayne Carrick, il Jedi falsamente accusato del crimine. Il pianeta Vanquo fu uno degli obiettivi dei Mandaloriani, l'intenzione era quella di liberarsi delle forze Repubblicane per aprirsi la via verso l'assalto al più importante pianeta Taris. Fett e Mandalore monitorarono l'invasione dalla nave ammiraglia di quest'ultimo, osservando il progresso dell'assalto di Vanquo mentre loro si preparavano per spostarsi su Taris. Fett aveva uno schermo orbitale fisso intorno a Vanquo in modo che la forza principale dell'assalto potesse ingaggiare il maggiore insediamento del pianeta posta alla luce del giorno, mentre soldati d'assalto atterravano sul lato notturno per eliminare i campi minerari. Prima che la Repubblica potesse organizzare una difesa, Fett e i Mandaloriani avevano conquistato diversi pianeti.
Così come aveva fatto con l'organizzazione dei Mandaloriani, Fett aveva anche potenziato la produzione militare. Aveva installato una Forgia da Guerra dei Neo-Crociati su Jebble, Tarnith, ed altri pianeti. Esse fornirono tutto le armature e le armi necessarie per le nuove reclute.
L'invasione di Taris
- "Quest'oggi, io vi libero dalla fedeltà alla Repubblica Galattica. Ora il vostro clan è il Mando'ade."
- ―Cassus Fett, al popolo di Taris[fonte]
Nel 3.963 BBY, l'attacco su Taris non fu che l'inizio. Quando la linea difensiva della Repubblica cadde ai Mandaloriani, l'Ammiraglio Jimas Veltraa rioganizzò le sue forze intorno a Taris. Queste tuttavia vennero sconfitte ed i Mandaloriani ebbero via libera er l'assedio del pianeta. Mentre le navi Mandaloriane si spostavano nell'orbita intorno a Taris sempre più in forze, aggiungendo il loro potere di fuoco al bombardamento, ripetuti tentativi da parte dei caccia della difesa planetaria di spezzare l'attacco non ebbero successo. I Mandaloriani erano impegnati anche su altri fronti. Tormentarono il pianeta di Serroco in un attacco orchestrato da Fett. Quando Demagol fu dichiarato morto sulla Stazione di Ricerca Stellare Flashpoint - seppure in realtà catturato dalla Repubblica - l'influenza di Fett crebbe sempre più. Mandalore inviò personalmente Fett su Taris per organizzare l'assedio e per aiutare la logistica della conquista planetaria. L'esperienza li avrebbe aiutati nella loro successiva conquista, alla quale Fett voleva partecipare: l'invasione di Coruscant.
Alla fine giunse il tempo di prendere il pianeta. I Mandaloriani iniziarono a sbarcare i loro soldati nelle regioni polari di Taris, ed in seguito nelle zone equatoriali, per finire con una invasione su scala planetaria. Con quella che un giornalista Tarisiano definì "macabra efficienza", Fett guidò le sue truppe, a piedi o su droidi Basilisk, alla conquista della Città Alta. Le bande di swoop provarono una resistenza, ma furono costrette a nascondersi, e ben presto anche le comunicazioni degli organi di informazione furono interrotte. Con la vittoria dei Mandaloriani, Fett fece un annuncio al pianeta tramite l'Holofeed di Taris. Dicendo alla popolazione che la Repubblica li aveva delusi, Fett li liberò dalla fedeltà ad essa ed al Cancelliere Supremo. Così come aveva fatto su numerosi altri mondi, Fett diede ai cittadini la possibilità di scegliere fra l'unirsi ai Neo-Crociati o lavorare nelle loro fabbriche diventando, di fatto, schiavi. Con la promessa di morte nei confronti di colori che avrebbero tradito i Mandaloriani, Fett spense l'Holofeed.
Mentre l'assedio continuava, Fett vide emergere complicazioni fra i veicoli della forza di invasione, veicoli rubati, e navi di cittadini che cercavano la fuga. Le sue stesse forze si trovavano spesso sulla rotta di altre, causando a volte la perdita di materiale importante. Questo avrebbe potuto ritardare i Mandaloriani per mesi, ma dal suo quartier generale nella ex Torre Jedi Fett controllò il traffico sopra ed intorno al pianeta. Pur impegnato in questo, continuò anche a gestire la guerra alla Resistenza di Taris. Mentre la Città Bassa di Taris doveva ancora essere conquistata, Fett ordinò che le rotte aeree fossero mantenute libere per le navi in atterraggio, e per quelli sul pianeta che lui personalmente dirigeva alle proprie destinazioni.
Quando la notizia che Fett aveva posto il suo quartier generale nella Torre raggiunse la Resistenza, decisero di assassinarlo. Il loro piano era quello di far esplodere numerose cariche da demolizione nelle fondamenta dell'edificio, ma per assicurarsi che Fett fosse nell'edificio al momento dell'attacco, decisero di infiltrare una squadra di ricognizione nella Torre. Fett, nel frattempo, studiò i punti di forza della Resistenza nella Città Bassa, e capì dove si stessero nascondendo. Fece uscire i suoi uomini dalla Torre e organizzò un attacco alla base della Resistenza, impedendo così alla squadra di infiltrazione di completare la loro missione. Ad ogni modo riuscirono a distruggere la Torre, ma il resto delle forze della Resistenza furono costretta alla ritirata nei Bassifondi di Taris.
Poco dopo l'invasione di Taris, la Repubblica iniziò a trasmettere propaganda sulle frequenze Mandaloriane nel tentativo di minare il morale ed impedire conversioni ai Neo-Crociati. Fett contattò l'ufficiale Mandaloriano Koblus Sornell per discutere delle trasmissioni e di qualsiasi potenziale informazione al loro interno. Mentre i Mandaloriani si preparavano all'invasione del pianeta Zongorlu da Taris, le tramissioni repubblicane tentarono di scoraggiarli mediante rapporti di condizioni letali e della pericolosità degli abitanti, così come di immense navi al comando della Repubblica. Fett, nel frattempo, fece stabilire da Sornell una stazione di segnale mobile per la flotta di invasione, per comunicare con lui al loro arrivo. Sornell informò Fett dei problemi che le trasmissioni stavano causando fra i ranghi delle nuove reclute: guerrieri distratti dalle stesse avevano avuto numerosi incidenti, alcuni letali. Quando Sornell e la flotta infine invasero Zongorlu, scoprirono che le trasmissioni erano state una farsa: il pianeta aveva un clima temperato, la sua razza nativa non era altro che una pianta sessile, le imponenti navi non esistevano, e le trasmissioni avvenivano da una piccola stazione sul pianeta. Sornell fece rapporto a Fett, il quale ordinò di occupare la stazione per una settimana, un tempo molto inferiore a quello che pensava sarebbe durata l'operazione. Se durante l'invasione le trasmissioni si erano interrotte, ripresero poco dopo per offrire ai Mandaloriani un accordo: in cambio della pace, la Repubblica avrebbe concesso loro una parte dei proventi delle tasse dai pianeti che avevano invaso. Sornell rispose con un rifiuto, e Fett lo contattò riprendendolo per non aver aspettato. Sornell difese la sua decisione.
La piaga di Jebble
- "Per fermare l'infezione, Fett ha amputato l'arto. Proprio il suo stile."
- ―Demagol[fonte]
Dopo la battaglia con la Resistenza, Fett prese molti trasporti truppe e li spostò su Jebble, un pianeta ghiacciato controllato dai Mandaloriani ed utilizzato come area di transito, dove i criminali catturati venivano addestrati fra i ranghi dei Neo-Crociati. Con questi nuovi soldati, programmava di lanciare una invasione ad uno Mondi del Nucleo in profondità nello spazio repubblicano: Alderaan. Prima dell'arrivo di Fett, tuttavia, Pulsipher - un altro Mandaloriano suo rivale - ragigunse Jebble con un premio speciale che aveva trovato nei Bassifondi di Taris: il Talismano Muur, un potente artefatto della Forza. Quando lo indossò, Pulsipher contrasse accidentalmente una piaga che trasformava le vittime in Rakghoul. Ben presto, i ranghi dei Mandaloriani che stazionavano su Jebble si trasformarono in bestie.
Nel frattempo, il fuggitivo Jedi Zayne Carrick si era infiltrato sul trasporto di Pulsipher ed ora era finito su Jebble. Dopo essere sfuggito alle orde di Mandaloriani e Rakghoul, Carrick trovò una stazione di comunicazione e contattò la flotta Mandaloriana in arrivo. Avvisò Fett che la piaga si era diffusa suggerendogli di non atterrare, ma Fett, sapendo che Carrick era coinvolto nel tentato omicidio, era dubbioso. Frattanto, Pulsipher, attraverso l'uso del Talismano, si trovò al controllo dei Rakghoul: decise così di mettere Fett al suo posto attaccando i trasporti in arrivo e, da qui, diffondere la sua influenza in tutta la galassia. Pulsipher venne ucciso, tuttavia, e Carrick riuscì a fuggire dal pianeta quando i suoi amici vennero a salvarlo. Fett giunse mentre Carrick stava partendo e, convinto della sincerità del Jedi, distrusse la superficie del pianeta con i missili. Poi contattò Carrick affermando che era in debito con lui.
Guerra a tutto campo
In seguito quell'anno, venne fuori la verità sul massacro dei Cathar. Un Jedi carismatico noto come Il Revanscista portò i Jedi su Cathar in cerca di risposte. Dopo aver trovato la maschera della guerriera Mandaloriana che si era opposta a Cassus Fett, i Jedi riuniti ebbero una visione del massacro. Spronati dal fato dei Carhar, i Jedi, guidati da Revan ed il suo amico Malak, si unirono prontamente alla guerra contro i Mandaloriani.
Non molto dopo, Zayne Carrick, alla ricerca dello schiavista Dace Golliard - e Demagol attraverso di lui - incaricò il compagno Mandaloriano Rohlan Dyre, anch'egli presunto morto dai Mandaloriani, di contattare Fett. Contando sul desiderio di Fett di ripagare il suo debito e sul suo disprezzo di Demagol, Carrick e Fett organizzarono un falso attacco contro una struttura mineraria su un asteroide vicino al sistema di Ithor. Mentre Carrick contattava anonimanente il Ministro della Difesa della Repubblica per avvisarlo dell'"attacco", Fett ed i Mandaloriani inviarono un messaggio non criptato affinchè fosse intercettato da Golliard. Fett e la sua flotta arrivarono nel campo di asteroidi secondo programma, affrontando l'Ammiraglio Saul Karath della Repubblica mentre Golliard, aspettandosi una battaglia dalla quale potesse ottenere profitti, attese nascosto poco lontano. Mentre Fett ed i Mandaloriani si avvicinavano alla flotta di Karath e quest'ultimo si preparava ad ingaggiarli, i Mandaloriani saltarono improvvisamente nell'iperspazio, e Golliard venne lasciato alla mercè della Repubblica e di Carrick. Fett contattò quest'ultimo per comunicargli che il suo debito era stato saldato. Ordinò poi a Dyre di mantenere segreta la sua sopravvivenza, e sperò che il gruppo fosse in grado di uccidere Demagol.
Fett avrebbe in seguito ingaggiato Revan e Malak nella Battaglia dell'Ammasso di Jaga, dove divenne famoso per aver ucciso il capitano di una nave ammiraglia della Repubblica. Infine Fett divenne l'uomo più ricercato dello spazio. Le Guerre Mandaloriane alla fine vennero vinte dalla Repubblica, e nel 3.956 BBY Cassus Fett venne ritenuto morto.
Eredità
Fett aveva una famiglia fra i clan Mandaloriani, ed almeno un figlio. Migliaia di anni più tardi, i suoi discendenti Jango e Boba Fett sarebbero diventati famosi cacciatori di taglie.
Una tuta della Armatura da Battaglia di Cassus Fett finì nelle mani del mercante Adum Larp di Dantooine, e la pistola blaster pesante allo stesso modo finì fra i possedimenti di B'ree, un mercante di Korriban appartenente alla Czerka Arms.
Personalità e caratteristiche
Equipaggiamento
Per mostrare il suo supporto al sistema di armature basate sui colori che aveva contribuito a implementare, Fett indossò per un periodo una tuta gialla indossata inizialmente solo dai più stretti consiglieri di Mandalore il Definitivo. Fett possedeva anche almeno una altra armatura, colorata di porpora. Brandiva una pistola blaster pesante molto adattabile, dalla quale non si separava mai.
Fett poteva impartire ordini ai dreadnaught di tipo Kandosii Mandaloriani affinchè usassero bomba nucleare|armi a fissione, che vennero utilizzate molte volte nel corso della guerra. A volte guidava soldati a bordo di droidi da guerra Basilisk, come fece ad esempio su Cathar.
Dietro le quinte
Ispirazione
Presente in
- Star Wars Knights of the Old Republic 8: Flashpoint, Part 2 (prima apparizione)
- The Taris Holofeed: Invasion Edition – Star Wars Knights of the Old Republic 18: Nights of Anger, Part 3 (solo citazione)
- Star Wars Knights of the Old Republic 20: Daze of Hate, Part 2 (solo citazione)
- The Taris Holofeed Special Proclamation – Star Wars Knights of the Old Republic 21: Daze of Hate, Part 3
- Star Wars Knights of the Old Republic 22: Knights of Suffering, Part 1 (solo citazione)
- Star Wars Knights of the Old Republic 23: Knights of Suffering, Part 2
- Star Wars Knights of the Old Republic 24: Knights of Suffering, Part 3 (solo citazione)
- Interference (solo citazione)
- Star Wars Knights of the Old Republic 26: Vector, Part 2 (solo citazione)
- Star Wars Knights of the Old Republic 27: Vector, Part 3
- Star Wars Knights of the Old Republic 28: Vector, Part 4 (solo voce)
- Star Wars Knights of the Old Republic 42: Masks (in una visione)
- Star Wars Knights of the Old Republic 48: Demon, Part 2 (in un flashback)
- Star Wars Knights of the Old Republic 49: Demon, Part 3
- Star Wars: Knights of the Old Republic (prima menzione)
Fonti
- Fett Cassus Fett su Wookieepedia
- The New Essential Chronology
- Star Wars: Knights of the Old Republic Handbook
- Knights of the Old Republic Campaign Guide
- The Complete Star Wars Encyclopedia
- The Essential Atlas
- The Secret Journal of Doctor Demagol: A Hyperspace Exclusive Short Story on Hyperspace (article)