Droide sonda DRK-1 Dark Eye

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Per aiutarlo nel rintracciare la fuggitiva regina Amidala di Naboo, Darth Maul impiegò un certo numero di droidi sonda sferici, che sfoggiavano un grande recettore ottico centrale e provenivano dall’attrezzatura a bordo del Sith Infiltrator; le oscure sfere fluttuanti sorvolarono Mos Espa, cercando di cogliere ogni possibile segno della Regina e dei suoi protettori Jedi. Trovatili, Maul saltò in sella al suo agile e affusolato Sith speeder giungendo rapidamente sul luogo di decollo della nave ed attaccando il maestro Qui-Gon Jinn; sebbene i bersagli riuscirono infine a sfuggirgli, l’efficacia di questi furtivi droidi spia non poté essere messa in discussione.

Questo particolare tipo di sonde usava un trio di sensori d’immagine per registrare ed analizzare ciò che avveniva attorno a loro: un accurato fotorecettore, un visualizzatore di tracce magnetiche e un visore a scansione termica. La capacità di visualizzazione multispettro ed altre capacità di scanning addizionali lo rendevano un perlustratore particolarmente affidabile che poteva essere programmato per cercare individui o informazioni; controllati da un ricetrasmettitore da polso indossato dal Sith, attraverso quello gli facevano anche rapporto sui dati raccolti. Programmati principalmente per osservare silenziosamente, per la raccolta passiva di informazioni, l’intercettazione di trasmissioni e per origliare conversazioni, se necessario potevano essere dotati di armamenti su appositi agganci esterni, equipaggiandoli in tal modo alla difesa personale o a ruoli decisamente più offensivi.