Dooku/Legends
Dooku | |
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Informazioni biografiche | |
Pianeta d'origine | |
Nascita | |
Morte |
19 BBY, sulla Mano Invisibile in orbita attorno a Coruscant |
Descrizione fisica | |
Razza | |
Sesso |
maschile |
Altezza |
1.93 metri |
Capelli |
grigi |
Occhi |
marroni |
Informazioni storiche e politiche | |
Era(e) | |
Affiliazione | |
Maestri conosciuti | |
Apprendisti conosciuti |
Dooku, Conte di Serenno, fu un valoroso Maestro Jedi, ma successivamente lasciò l'Ordine, divenendo uno dei Venti Perduti. Divenne apprendista di Darth Sidious, assumendo il nome di Darth Tyranus; prese così il controllo della Confederazione dei Sistemi Indipendenti e scatenò le Guerre dei Cloni.
Indice
Biografia
Dooku studiò le vie della Forza per circa un ottantina d’anni, diventandone uno dei suoi più potenti praticanti, sebbene la sua piena lealtà non fosse diretta ai rigidi protocolli dell’Ordine Jedi, ma ai suoi ideali e alle sue personali intuizioni.
Cavaliere Jedi
Poco dopo la sua nascita sul pianeta Serenno, Dooku venne individuato dall'Ordine Jedi e portato al Tempio di Coruscant. Il suo potenziale era molto elevato e tutti si aspettavano molto da lui.
Il suo forte senso di indipendenza preoccupava molti, e persino il suo maestro, Yoda, ebbe non poche difficoltà a tenerne le redini. Quando Dooku aveva 13 anni, venne scelto come Padawan per il Maestro Jedi Thame Cerulian. Questo incrinò l’amicizia fra Dooku e il suo amico d’infanzia e apprendista Jedi Lorian Nod. Anche Nod era ostinato e vivace, e cercò di incolpare Dooku per il furto di un holocron Sith. Questo atto portò ad una lunga rivalità fra i due che alla fine si risolse con l’espulsione di Nod dal Tempio Jedi.
Nonostante la sua testardaggine, gli Archivi Jedi registrano Dooku come un formidabile Jedi. Risolse numerose dispute su disparati pianeti e fu maestro ineguagliato di un antica forma di combattimento con la spada laser, il Makashi.
Da Cavaliere Jedi, Dooku condusse numerose missioni per conto dell'Ordine, spesso portando con sé il suo primo Padawan, Qui-Gon Jinn. Durante una missione contro dei pirati che minacciavano il rapimento del Senatore Blix Annon, Dooku reincontrò il suo vecchio rivale Lorian Nod; questi, ora, gestiva un traffico di bambini schiavi su Caravan. Dooku si ritrovò a duellare contro di lui, arrivando vicinissimo a cedere alla rabbia; solo l'esortazione di Qui-Gon gli impedì di uccidere Nod e, al contrario, portarlo su Coruscant perché fosse giudicato.
Dooku e Qui-Gon divennero grandi amici. In particolare, il giovane apprendista di Dooku ereditò il carattere indipendente e solitario, oltreché ribelle verso i dogmi del Codice Jedi. Nonostate questo atteggiamento insolito, Qui-Gon riuscì a passare gli esami Jedi e a divenire un Cavaliere Jedi; a seguito di ciò, Dooku venne promosso a Maestro Jedi per avere addestrato con successo il suo primo Padawan.
Successivamente, Dooku fu in particolare un maestro di spada laser, passando molto tempo al Tempio Jedi. I suoi insegnamenti sul duello e sui modi per contenere e dominare l'arroganza vennero anche registrati nel Grande Holocron, mentre altri holocron personali registrarono alcune sue massime su varie questioni. Egli era anche conosciuto come un fervente idealista politico, avverso alla corruzione che già allora cominciava ad imperversare nella Repubblica Galattica.
La sua fama portò l'Alto Consiglio Jedi ad offrirgli un seggio nel Consiglio stesso. Tuttavia, per conservare la propria capacità d'azione senza limiti, Dooku rifiutò. Ciò non gli impedì di coltivare forti amicizie con Maestri Jedi importanti quali Mace Windu e Sifo-Dyas.
Komari Vosa e Galidraan
Poco dopo il suo rifiuto di avere un seggio nel Consiglio, Dooku divenne maestro di un'altra Padawan, Komari Vosa.
La loro prima missione insieme consisteva nel recarsi sul pianeta Galidraan, dove il Death Watch di Vizsla, segretamente alleato con il governatore del pianeta, aveva fatto passare i Veri Mandaloriani di Jango Fett come assassini sanguinari e senza scrupoli. Il governatore chiese così l'intervento dei Jedi e Dooku e Komari Vosa vennero assegnati a far parte del gruppo che avrebbe dovuto affrontare i Veri Mandaloriani.
Dooku chiese rinforzi, ma il Consiglio rifiutò. A questo punto, lo scontro vide la morte di tutti i Mandaloriani, ma anche di undici Jedi coinvolti. Jango Fett venne reso al governatore di Galidraan, che lo vendette come schiavo. Tuttavia, Dooku percepì che qualcosa non andava e cominciò ad indagare a fondo sulla faccenda, temendo che i Jedi fossero stati raggirati. Fu shockato quando apprese che l'offensiva contro i Veri Mandaloriani era stata intrapresa per stabilizzare il potere politico di Galidraan.
Poco dopo, egli si rifiutò di proporre Komari Vosa per gli esami Jedi, giudicandola inadatta ad essere promossa. Di conseguenza, ella venne espulsa. Per dimostrare che Dooku si sbagliava, Komari prese parte ad una missione Jedi su Baltizaar, dove scomparve e fu ritenuta morta. Questo, unito alle shockanti scoperte di Galidraan, portarono Dooku a criticare severamente l'Alto Consiglio Jedi che, ai suoi occhi, stava divenendo solo uno strumento politico al servizio del Senato Galattico.
L'abbandono dell'Ordine
Tutto questo portò Dooku a diventare sempre più solitario e a confidarsi solo con i suoi amici più stretti, fra cui Sifo-Dyas. Uno dei suoi nuovi amici era il Senatore Palpatine, che in realtà era il Signore dei Sith Darth Sidious; con l'eccellente arte oratoria che lo contraddistingueva e con raggiri impeccabili, Palpatine convinse implicitamente Dooku che il lato oscuro della Forza era un'utile arma, che poteva essere utilizzata senza necessariamente cadere nella corruzione delle tenebre.
La morte di Qui-Gon Jinn su Naboo per mano di Darth Maul ebbe un impatto fortissimo su Dooku. Da questo momento, egli compì pubbliche condanne e critiche dell'operato del Senato Galattico, criticando la corruzione che vi imperava e l'immobilismo che ne era conseguente. Alle ammonizioni dell'Alto Consiglio Jedi, Dooku rispondeva con altrettante critiche, rafforzando la sua convinzione che i Jedi fossero solo strumenti nelle mani di avidi e corrotti Senatori che avevano a cuore solo il loro profitto personale.
Fu quindi un colpo terribile per l’Ordine Jedi quando Dooku volontariamente decise di rinunciare volontariamente al suo status. Poco dopo la morte del suo apprendista, infatti, Dooku annunciò il proprio abbandono dell'Ordine e divenne uno dei famosi Venti Perduti. Poco dopo, riacquisì il titolo nobiliare di Conte di Serenno e smise di comparire in pubblico.
Signore Oscuro dei Sith
Subito dopo avere lasciato l'Ordine, Dooku venne contattato da Darth Sidious, il Signore Oscuro dei Sith. Questi sfruttò l'astio del Conte verso i Jedi per plasmarne la mente, parlandogli dei suoi grandiosi progetti per la Galassia.
Spinto dall’orgoglio, Dooku accettò di divenire apprendista di Sidious e abbracciò il lato oscuro della Forza, venendo irretito dalle proposte del suo nuovo maestro, che si prefigurava una Repubblica libera dalla corruzione e molto più autoritaria. L’uccisione del Maestro Jedi Sifo-Dyas, il suo vecchio amico, fu il 'battezzo' di Dooku: egli divenne Signore Oscuro dei Sith sotto Sidious, che lo nominò Darth Tyranus.
Con Sifo-Dyas morto, Dooku pagò la fondazione di un esercito di cloni per la Repubblica nei laboratori di clonazione di Kamino. Quindi, il Signore Oscuro si infiltrò negli Archivi Jedi e cancellò ogni notizia riguardante Kamino, Dromund Kaas, Dagobah e alcune rotte iperspaziali segrete che portavano al centro del Nucleo Profondo.
Successivamente, Darth Sidious scoprì che Komari Vosa era riemersa come la folle leader del culto Bando Gora. Per eliminarla una volta per tutte, Dooku contattò il cacciatore di taglie Jango Fett. A seguito di una complessa e pericolosa missione, Fett riuscì a catturare Komari Vosa e a portarla al cospetto di Tyranus, su una delle lune di Bogden; qui, il Signore dei Sith uccise la sua ex apprendista a sangue freddo. Jango Fett non si era solo dimostrato un ottimo alleato, ma anche il prototipo per i clone troopers che stavano venendo creati su Kamino.
Sith manipolatore
Darth Tyranus serviva principalmente a Sidious come perfetto manipolatore politico, più che come guerriero. Bisognava infatti alimentare il fuoco del separatismo per far scoppiare la guerra che avrebbe 'purificato' la Repubblica e permesso ai Sith di ottenere il potere assoluto.
Il primo che Lord Tyranus impressionò fu l'Arciduca di Geonosis Poggle il Minore, stupendolo con la sua conoscenza dei vascelli solari geonosiani. Lo stesso Poggle donò a Dooku un veliero interstellare di classe Punworcca 116, che sarebbe rimasta la sua nave personale per il resto della sua vita. L'Arciduca si sarebbe rivelato un prezioso alleato in seguito.
Diversi anni prima delle Guerre dei Cloni, Dooku cominciò a gettare il seme del Movimento Separatista. Su Ryloth, per esempio, egli finanziò il colpo di stato di Kh'aris Fenn, che tentò di prendere il controllo del pianeta e staccarlo dalla Repubblica. Il suo tentativo fu sventato dai Jedi Tholme, Quinlan Vos e Aayla Secura, ma la mano di Dooku non fu scovata dietro l'evento. Quindi, strinse un forte legame con la Federazione dei Mercanti aiutandola a sopprimere la Federazione del Commercio Wookiee.
Dooku fu anche il responsabile dell'incidente che colpì il famoso condottiero kaleesh di nome Grievous. Il suo shuttle venne fatto esplodere e il condottiero rimase quasi ucciso. Dooku, aiutato dal Clan Bancario Intergalattico e dalla Tecno Unione, gli salvò la vita, trasformandolo in un cyborg e trasferendogli il sangue di Sifo-Dyas. Sorse così quello che sarebbe divenuto il Comandante Supremo delle Forze Armate della CSI.
Crisi Separatista
Darth Tyranus riemerse nel 24 BBY, otto anni dopo la sua scomparsa. Assumendo nuovamente l’identità di Dooku, spinse la Federazione dei Mercanti, la Tecno Unione, l’Alleanza Corporativa, il Clan Bancario Intergalattico, la Gilda Commerciale e Geonosis a formare un movimento separatista. Dooku appariva come il liberatore degli oppressi della Repubblica, tanto che inizialmente nemmeno i Jedi percepirono che il lato oscuro lo circondava e che era effettivamente diventato un Sith.
Sperando di poter infliggere il colpo di grazia su coloro che, nel Senato Galattico, ancora si opponevano alla guerra, Dooku orchestrò il tentativo di secessione di Ansion, organizzato da Shu Mai (Presidente della Gilda Commerciale) e dal Senatore Mousul. Essi finanziarono il governo secessionista dell'Unità della Comunità, ma il suo tentativo di separarsi fu sventato dai Jedi. Subito dopo, Dooku assicurò Shu Mai che la secessione di Ansion non era indispensabile alla vittoria del loro movimento.
Qualche tempo dopo, Dooku e gli altri leader separatisti si incontrarono su Geonosis, dove firmarono il trattato che diede vita alla Confederazione dei Sistemi Indipendenti. Il Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi, scoperto il convegno dei traditori allarmò la Repubblica, ma non senza essere catturato; Dooku incontrò Kenobi nei sotterranei geonosiani rivelandogli la verità sulla Repubblica, ovvero che la stessa stava cadendo sempre più sotto il controllo di Darth Sidious. Non avendo fiducia nelle parole di Dooku, Obi-Wan si rifiutò di credergli così come di unirsi a lui nel rivelare questa corruzione.
Kenobi fu presto raggiunto da Anakin Skywalker e Padmé Amidala, giunti su Geonosis in uno sfortunato tentativo di soccorso; Dooku mise i tre prigionieri in un arena per l’esecuzione ma le loro morti furono sventate dalla tempestiva comparsa di rinforzi Jedi, che immediatamente ingaggiarono battaglia contro l’esercito droide separatista.
La Battaglia di Geonosis
L’arrivo nel teatro dello scontro del nuovo esercito di cloni repubblicano sembrò volgere l’esito di quella che sarebbe passata alla storia con il nome di Battaglia di Geonosis decisamente a favore delle truppe repubblicane. Dooku tentò la fuga, ma fu intercettato da Anakin ed Obi-Wan, che immediatamente lo impegnarono in duello; fu presto chiaro però che l’alto livello di maestria di Dooku nell’antica forma di combattimento Makashi faceva dei due incauti e giovani sfidanti una facile vittoria. Mentre i due giacevano feriti, un altro Jedi fece il suo ingresso nell’hangar segreto di Darth Tyranus: si trattava di Yoda.
Un titanico scontro di poteri della Forza seguì tra i due maestri delle rispettive arti, ma le loro capacità sembravano equivalersi. Fu allora in uno scontro con le spade laser, tra il bagliore sfocato delle lame, in un aggrovigliato e rapido rincorrersi di luci, che l’esito dello scontro trovò la sua soluzione. Incapace di acquisire un vantaggio sull’abilità del pluricentenario Gran Maestro Jedi, Dooku usò i suoi poteri per mettere in pericolo le vite dei due Cavalieri e, mentre Yoda usava la Forza per porli in salvo, Dooku abbandonò l’hangar lasciando i Jedi con la conoscenza del fatto che il suo passaggio al lato oscuro era ormai avvenuto, ma ancora all’oscuro della sua alleanza con il Signore Oscuro dei Sith.
A bordo del suo esotico mezzo interstellare, Dooku viaggiò fino a giungere a Coruscant, dove, in un decrepito distretto adibito a zona di stoccaggio, si incontrò con Lord Sidious per comunicargli la buona notizia: la Guerra dei Cloni era iniziata.
Le Guerre dei Cloni
Per tre lunghi anni, la guerra sconvolse tutta la Galassia. La Confederazione e la Repubblica si affrontarono su numerosi pianeti. Il comando militare delle armate droidi cadde nelle mani del Generale Grievous, il letale cyborg che Dooku aveva parzialmente addestrato alle arti di combattimento Jedi. Mentre Dooku maneggiava la spada laser con eleganza e accuratezza, Grievous sfruttava la sua anatomia meccanica per brandire fino a quattro spade laser, in un turbinio di brutale e lacerante energia.
Gli Accoliti Oscuri
Poco dopo la Battaglia di Geonosis, Dooku si diresse su Bakura, dove cominciò a riorganizzare le forze separatiste disperse. Qui, i Maestri Jedi Tholme e Sora Bulq riuscirono ad infiltrarsi nella base e a tentare di arrestare il Conte. Dapprima, tramortito Bulq, tentò di convertire Tholme al lato oscuro, ma quello rifiutò. Successivamente, Tyranus riuscì nel suo intento con Sora Bulq, trasformandolo nel primo dei suoi allievi.
Di lì in poi, Dooku avrebbe addestrato numerosi Accoliti Oscuri, reclutandoli fra le fila dei suoi antichi compagni Jedi. Due mesi dopo la Battaglia di Geonosis, avrebbe assunto il più pericoloso e potente. Alla ricerca di un nuovo campione, Dooku si recò su Rattatak, per assistere ad uno scontro in arena. Qui conobbe Asajj Ventress, una guerriera che riuscì a fare piazza pulita dei propri avversari in arena, autoproclamandosi una "Sith". Dooku le rise in faccia e la affrontò, per dimostrarle che ci voleva molto di più per essere un Sith; Ventress, adirata, lo attaccò, ma egli riuscì a stordirla con una scarica di Fulmini di Forza.
Dopo averla svegliata, Dooku la affrontò nuovamente in un duello con spade laser. Ventress si dimostrò essere un avversario abile, in grado addirittura di competere con un Signore dei Sith. Positivamente impressionato, Dooku la sconfisse, ma anziché ucciderla la introdusse al suo maestro, Darth Sidious, e le assegnò la missione di uccidere Anakin Skywalker. Ventress avrebbe tentato molte volte — invano — di compiere la sua missione, e avrebbe servito Dooku anche in altre mansioni, come di comandante dei suoi eserciti.
Super-armi di distruzione
Nel corso della guerra, Dooku tentò sempre di dotarsi di potenti armi di distruzione di massa da usare contro il Grand'Esercito della Repubblica. La prima che di cui la CSI entrò in possesso fu l'Oscura Mietitrice.
Durante le ricerche per l'Oscura Mietitrice su Raxus Prime, Dooku scoprì che Boba Fett stava indagando sulla sua identità. Per impedirgli di rivelare alla galassia chi fosse realmente, Tyranus pose una taglia sulla tua testa, che venne riscossa da Aurra Sing, la quale gli portò il giovane su Raxus Prime. Irritato dal fatto che Fett sembrava non cedere, Dooku ne ordinò l'uccisione; tuttavia, i Jedi attaccarono poco dopo e il giovane cacciatore di taglie riuscì a scappare.
Durante lo scontro, Dooku riuscì a catturare Anakin Skywalker. Successivamente, su recò su Alaris Prime, dove progettò di testare il misterioso Force Harvester, che credeva avrebbe potuto ricreare l'Oscura Mietitrice. Skywalker riuscì a fuggire e si unì agli Wookiee nel resistere all'attacco confederato. Dooku fu costretto ad abbandonare Alaris Prime, ma riuscì a testare il Force Harvester altrove e, successivamente, si recò su Thule per scatenare l'Oscura Mietitrice.
Avendo appreso della locazione di Dooku, i Jedi attaccarono Thule; Tyranus scatenò contro di loro il potere dell'Oscura Mietitrice, ma Anakin - che aveva appreso come sconfiggere l'arma dallo spirito di Ulic Qel-Droma - riuscì a resistere al suo potere e a distruggere essa e il Raccoglitore di Forza. Ormai senza più motivo di restare, Dooku lasciò Thule.
Mentre la Repubblica Galattica festeggiava le sue iniziali vittorie, Dooku fu costretto ad apparire pubblicamente numerose volte per smentire il 'declino' della CSI.
Cinque mesi dopo la Battaglia di Geonosis, Dooku sovrintese alla creazione di un'altra arma, l'Annientapianeti, che venne però eliminata da Mace Windu.
La Confederazione si espande
Dooku passò molto tempo viaggiando per la galassia a reclutare nuovi mondi per la causa separatista.
Poco prima della Battaglia di Kamino, Dooku si alleò al Comandante Merai, riuscendo ad allearsi ad una parte di Mon Cal che credevano nei suoi ideali. Successivamente, strinse un patto con il Senatore Tikkes e la Lega Isolazionista Quarren.
Qualche tempo dopo, si alleò a Shogar Tok, il signore della guerra di Brentaal V.
Successivamente, Dooku si adoperò per secedere alcuni pianeti, fra cui Junction V. Quest'ultimo era governato dal suo vecchio rivale, Lorian Nod, che si proclamava ora un fervente separatista, mentre in realtà stava lavorando per l'Ordine Jedi. Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker vennero inviati ad arrestare Dooku durante le trattative; tuttavia, il Signore dei Sith riuscì a scappare, oltreché ad uccidere Lorian Nod una volta per tutte.
Non molto tempo dopo, Dooku inviò Asajj Ventress ad uccidere il piccolo Rotta, figlio di Jabba Desijilic Tiure, per poi dare la colpa ai Jedi e potersi alleare all'impero criminale di Jabba. In realtà, si era alleato anche all'ambizioso Ziro per eliminare lo stesso Jabba e ricevere il supporto dell'intero Cartello Hutt. Anakin Skywalker e la sua giovane Padawan, Ahsoka Tano, riuscirono a riportare Rotta su Tatooine, sventando i piani di Darth Tyranus.
Due anni dopo, Dooku inviò l'Ammiraglio Pors Tonith a prendere il controllo dell'importante pianeta Praesitlyn, centrale dell'HoloNet. Nella successiva Battaglia di Praesitlyn, però, non inviò rinforzi, causando la sconfitta di Tonith: stava infatti agendo su ordine di Darth Sidious, il quale voleva portare il giovane Anakin Skywalker sempre più prossimo al lato oscuro della Forza.
L'incontro su Vjun
Poco prima della fine delle Guerre dei Cloni, Dooku invitò Yoda su Vjun, per discutere eventuali prospettive di pace. Egli gli chiese di mantenere un'assoluta segretezza, ma Yoda, prima di partire, informò comunque il Consiglio Jedi e Palpatine. Il compito di Dooku consisteva nell'assassinare Yoda, ma Darth Sidious non era del tutto sicuro che il suo apprendista avrebbe resistito alle persuasioni del Maestro Jedi. Quindi, cominciò a progettare un modo per impedirgli di essere anche minimamente toccato nella sua fedeltà ai Sith.
Asajj Ventress intercettò Yoda e lo attaccò, uccidendo i due Maestri Jedi che lo stavano accompagnando. Tuttavia, il piccolo Gran Maestro riuscì a sconfiggerla e ad umiliarla, ma la lasciò andare. Ventress tornò da Dooku a mani vuote; Lord Tyranus si infuriò come non mai e progettò addirittura di ucciderla, ma lei lo schockò proponendogli di entrare nell'Ordine dei Signori dei Sith. Dooku decise di risparmiarla, ma le ordinò di lasciare Vjun.
Intanto, Darth Sidious trovò il modo che stava cercando per evitare il pericolo di una redenzione di Dooku: vestendo i panni di Palpatine, usò l'attacco di Ventress per convincere Mace Windu ad inviare Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker in soccorso di Yoda.
Yoda raggiunse Château Malreaux, il quartier generale di Dooku, e si confrontò con il suo ex apprendista. Dopo un breve dialogo sul loro passato, Yoda gli chiese perché vedeva il lato oscuro superiore al lato chiaro. Tyranus spiegò la propria convinzione e disse a Yoda che anche lui aveva dell'oscurità, dentro di sé; quello ammise che probabilmente era così, ma che anche Dooku aveva ancora della luce in sé. Gli propose di tornare all'Ordine Jedi, poiché avrebbe ricevuto un perdono da parte dei suoi vecchi Maestri molto maggiore di quello che avrebbe avuto dal suo nuovo Signore. Yoda parve far breccia, tanto che Dooku considerò seriamente la proposta.
Improvvisamente, però, Obi-Wan e Anakin fecero irruzione e Dooku, sospettando un tradimento, affrontò Yoda e riuscì a ferirlo. Tuttavia, non fu in grado di ucciderlo, e scelse di fuggire per evitare la cattura.
La Battaglia di Coruscant
Verso la fine delle Guerra dei Cloni, i Separatisti lanciarono un ardito attacco alla Repubblica. La Confederazione aveva penetrato le difese di Coruscant ed era riuscita a rapire il Cancelliere Palpatine.
In realtà si trattava di una messa in scena, visto che Palpatine era in realtà il maestro di Tyranus. Ma Dooku era all’oscuro del piano di Palpatine. Il rapimento non era altro che un test per il suo futuro nuovo apprendista Sith. A penetrare sulla nave ammiraglia del Generale Grievous, il veicolo di fuga di Dooku e del suo ‘prigioniero’, furono i due eroi Jedi Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker. Ancora una volta Dooku si confrontò con i due Jedi. Ebbe la meglio su Kenobi, lanciando il Jedi privo di conoscenza con una spinta di Forza, ma non fu in grado di battere Skywalker. Punzecchiando l’impetuoso giovane durante il duello, Dooku pensò che avrebbe avuto la meglio, ma Anakin lo sorprese.
Skywalker mozzò entrambe le mani di Dooku, e prese possesso dell’arma a lama rossa del Signore dei Sith. Dooku cadde in ginocchio davanti a Skywalker, il quale stava tenendo entrambe le spade alla sua gola. "Uccidilo", lo consigliò Palpatine, e solo in quel momento Dooku realizzò che il tradimento era la via dei Sith. Capì che era sacrificabile. Skywalker era il vero premio, il talentuoso apprendista, il nuovo Sith.
Questa consapevolezza giunse in lui quando Skywalker incrociò le sue spade, tagliandogli la testa.
Tratti personali
Dooku era uno dei migliori Jedi che fossero mai esistiti, tanto che Yoda lo definiva al contempo uno dei suoi maggiori successi e dei suoi più grandi fallimenti. Non a caso, aveva padroneggiato le vie della Forza per circa ottant'anni.
Le sue grandi abilità lo portarono a divenire molto sicuro di sé. Sin da Padawan, si vedeva destinato a divenire un potentissimo Maestro Jedi; e ancora, dopo esserlo divenuto, non volle addestrare Padawan in cui non vedeva un grande potenziale. Era del tutto fedele agli ideali dell'Ordine Jedi, tanto che, nonostante la sua indole indipendente e 'ribelle', era visto come uno dei Jedi più conservatori.
Ironicamente, fu proprio questa sua fedeltà a portarlo a lasciare l'Ordine Jedi: Dooku vedeva le attività dell'Consiglio come un tradimento dei genuini ideali che stavano alla base dell'Ordine. Disprezzando il tradimento più di ogni altra cosa, alla fine decise di abbandonare quello che identificava come un 'Ordine decaduto'.
Pur essendo un appassionato collezionista di antichità aliene e un estimatore dell'arte aliena, Dooku, specialmente dopo essere divenuto Signore dei Sith, era un umanocentrista. Egli aspirava alla fondazione dell'Impero dell'Uomo, che, nella sua idea, sarebbe dovuto sorgere dalle rovine della Repubblica dopo le Guerre dei Cloni, e che sarebbe stato difeso da un Esercito dei Sith composto esclusivamente da Umani e quasi-Umani.