L’arrivo della Disney e dei nuovi film di Star Wars hanno dato nuova linfa ad una delle saghe cinematografiche più amate di sempre. Quando ci fu l’annuncio, furono in molti a pensare che la tanto bistrattata Trilogia dei Prequels sarebbe stata messa in un angolo e col tempo dimenticata. Tuttavia, in pochi si sarebbero aspettati che invece la percezione della trilogia stessa, a distanza di una decade, sarebbe cambiata non poco, e in positivo. Possiamo dire che la Trilogia dei Prequels è invecchiata bene? In questo articolo cercheremo di ripercorrere i punti salienti della sua storia e capire come e se a oggi è più apprezzata rispetto a qualche anno fa.
Le critiche
Sono stati in tanti quelli delusi, a vari livelli, dai Prequels di Star Wars. Alcuni motivi sono più evidenti: come dialoghi scadenti, scelte di trama discutibili, eccessivo ricorso alla CGI, mancanza di legami emotivi fra i personaggi e, non ultimo, la presenza di un certo Gungan. Nonostante chi vi scrive abbia apprezzato i Prequels nel loro complesso, soprattutto per averci fornito un bell’antefatto alla splendida Trilogia Classica, probabilmente la loro pecca principale è stata il disequilibrio delle storyline, con George Lucas più preoccupato dall’aspetto “estetico” e “adrenalinico” del film a scapito dei punti chiave più importanti. Mi vengono in mente gli innumerevoli minuti occupati da una “inutile” gara di sgusci o, ancor più grave, quasi un tempo intero dedicato alla missione per liberare il Cancelliere Palpatine a bordo della nave di Grievous, e un secondo tempo affrettato in cui gli eventi più importanti si rincorrono senza essere approfonditi a dovere (“Luke… Leila…” cambio scena).
Ormai da 20 anni, per chi è fan di lunga data come me, abbiamo sezionato e criticato ogni parte dei prequels e ci siamo anche divertiti a creare parodie e ironizzare in particolare sul povero Jar Jar Binks e su tanto altro. Tuttavia questo non ha fatto altro che mantenere vivo l’interesse sui primi tre film e a stamparli bene impressi nella mente di tutti. D’altro canto, è molto più facile screditare il lavoro altrui che analizzarne invece i pregi (che ci sono). Proviamo a farlo.
Gli aspetti positivi e il nuovo retaggio
Lo scopo di questo articolo non è elencare semplicemente gli aspetti positivi della Trilogia dei Prequels. Possiamo ricordare le performance eccezionali di Ewan McGregor e Ian McDiarmid su tutti, la creazione di personaggi affascinanti ma poco sfruttati come Darth Maul o Dooku, la costruzione di mondi spettacolari come Coruscant e alcune idee interessanti a livello concettuale. Non sono di certo nozioni nuove per i fans di Star Wars. Tuttavia abbiamo notato che, ultimamente, questi lati positivi vengono sempre più apprezzati, molto di più che in passato. Lo percepite anche voi? Come mai questo accade?
Uno dei motivi principali è il nuovo retaggio. A metà degli anni 2000 pensavamo che Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith sarebbe stata l’ultimo pezzo della Saga che avremmo visto, anche a causa delle critiche che portarono i Prequels ad essere additati come “uno spreco di potenziale” o, ancor peggio, “pessimi film”.
Ironicamente, questo potenziale illimitato è stato proprio la chiave di volta del futuro di Star Wars. Ad esempio, i pianeti e i personaggi presentati nei film sono diventati la base da cui è nata la serie animata Star Wars: The Clone Wars, tenuta in altissima considerazione dalla maggior parte dei fan e ritenuta un prodotto di ottimo livello: per averci presentato l’affascinante nuovo personaggio di Ahsoka Tano e per aver approfondito altri personaggi e temi che tanto sono mancati nella Trilogia dei Prequels (uno su tutti la storyline di Syfo-Dias e l’intrigo dietro la creazione dell’esercito di cloni).
Anche Star Wars Rebels si sta sviluppando sulla stessa falsa riga di The Clone Wars, così come avranno un grande risalto anche film della serie Star Wars Anthology, che andranno ad approfondire altre tematiche chiave della Saga.
I dietro le quinte
Un altro aspetto importante riguardo al crescente apprezzamento della Trilogia dei Prequels è senza dubbio il processo di realizzazione che ci sta dietro. Quando si va oltre il tanto vituperato eccesso di CGI e i difetti di regia sopra citati, non si può non notare che il talento e la passione nessi in campo nella creazione di questi film siano a dir poco straordinari. Ci riferiamo ai set designer, agli artisti dei concept, ai coordinatori e coreografi degli stunt, ai costumisti, agli ingegneri del suono e alle migliaia di persone che sono state dietro le quinte.
Qualcuno dirà: e dove sta la novità? Nessuna novità, però si è registrato un maggiore interesse dei fans (soprattutto le nuove generazioni) riguardo a questo aspetto. Come detto prima, questi film hanno offerto tonnellate di materiale affascinante su cui far viaggiare la propria fantasia e le proprie emozioni. A prescindere dal risultato del prodotto finito, che può essere apprezzato o meno a seconda dei gusti, ciò che non si può mettere in discussione è l’ambizione del progetto e la passione che ci è stata messa nel realizzarlo. Analizzare questo processo creativo ha permesso a sempre più fan di vedere quella passione e, in sua conseguenza, apprezzare di più i film.
Una storia originale
Quando George Lucas realizzò la Trilogia dei Prequels, ne aveva il completo controllo creativo. Non c’era Harrison Ford a criticare i suoi dialoghi:
George, tu potrai anche scrivere questa merda, ma non si può dire!
– Harrison Ford
Non c’erano nemmeno Irwin Kershner a dirigere o Lawrence Kasdan a collaborare alla sceneggiatura. In altre parole, Lucas era in una posizione di predominio in cui le sue idee non potevano essere contestate.
Ora, da un lato questo può essere un aspetto negativo, e infatti questo fattore è stato spesso considerato la radice di tutti i problemi della Trilogia dei Prequels. D’altro canto però, ha senza dubbio fornito una storia peculiare, originale, una visione personale portata in vita in modo inalterato. Questo fattore ne garantisce sicuramente un risultato originale.
Questo non significa per forza che originale = di qualità. Tuttavia, seppure la maggior parte del pubblico consideri Star Wars Episodio VII: Il risveglio della Forza un film riuscitissimo degno successore della Trilogia Classica, sono tantissimi coloro che si rammaricano per la (quasi) totale assenza di originalità e i (troppi) rimandi a situazioni ed eventi già esplorati nei precedenti film. Proprio da questo punto di vista, il lavoro di George Lucas nei Prequels è stato rivalutato. La realizzazione non sarà stata perfetta, i tempi dei film saranno stati sbagliati in più di una occasione, i dialoghi saranno stati spesso faticosi e finti… però la storia dei Prequels è senza dubbio intrigante, appassionante, avvincente e originale.
Curiosamente, questo è proprio l’aspetto che è mancato ne Il risveglio della Forza: un film solido, bello, con un ottimo ritmo e un’ottima recitazione, ma che manca di originalità. Esattamente il contrario dei Prequels.
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- Star Wars Episodio I: La minaccia fantasma
- Star Wars Episodio II: L’attacco dei cloni
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