Mara Jade Skywalker: differenze tra le versioni
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Huxley, infuriato, minacciò Mara con un [[droideka]], ma il suo tentativo fu sventato senza alcuna difficoltà. | Huxley, infuriato, minacciò Mara con un [[droideka]], ma il suo tentativo fu sventato senza alcuna difficoltà. | ||
− | In seguito, Luke e Mara furono invitati dai [[Chiss]], attraverso Karrde, come rappresentanti dei [[Jedi]] per esplorare le rovine del progetto [[Outbound Flight]], i cui resti erano stati localizzati, dopo la sua distruzione da parte di Thrawn, in una fortezza conosciuta con il nome di [[Redoubt]]. | + | In seguito, Luke e Mara furono invitati dai [[Chiss]], attraverso Karrde, come rappresentanti dei [[Jedi]] per esplorare le rovine del progetto ''[[Outbound Flight]]'', i cui resti erano stati localizzati, dopo la sua distruzione da parte di Thrawn, in una fortezza conosciuta con il nome di [[Redoubt]]. |
Karrde li avvisò che il messaggio originale era stato intercettato da un suo ex collaboratore di nome [[Dean Jinzler]] e che lo stesso si sarebbe aggregato alla missione in qualità di presidio della Nuova Repubblica. | Karrde li avvisò che il messaggio originale era stato intercettato da un suo ex collaboratore di nome [[Dean Jinzler]] e che lo stesso si sarebbe aggregato alla missione in qualità di presidio della Nuova Repubblica. | ||
− | Mara e Luke viaggiarono come ospiti onorari a bordo della [[Chaf Envoy]]. | + | Mara e Luke viaggiarono come ospiti onorari a bordo della ''[[Chaf Envoy]]''. |
− | Poco dopo il loro ingresso sulla Envoy, Mara rischiò di essere colpita violentemente da un grosso cavo staccatosi dal soffitto della nave. Dato che l’incidente apparve alquanto sospetto, Mara iniziò ad investigare le giunture delle pareti: mentre esaminava il cavo incriminato, incontrò [[Chak Fel]], scortato da quattro soldati dell’[[Impero della Mano]]. | + | Poco dopo il loro ingresso sulla ''Envoy'', Mara rischiò di essere colpita violentemente da un grosso cavo staccatosi dal soffitto della nave. Dato che l’incidente apparve alquanto sospetto, Mara iniziò ad investigare le giunture delle pareti: mentre esaminava il cavo incriminato, incontrò [[Chak Fel]], scortato da quattro soldati dell’[[Impero della Mano]]. |
Tuttavia, sia Fel che i soldati non mostrarono alcun atteggiamento aggressivo, visto il reciproco interesse nei confronti dei resti della Outbound Flight. | Tuttavia, sia Fel che i soldati non mostrarono alcun atteggiamento aggressivo, visto il reciproco interesse nei confronti dei resti della Outbound Flight. | ||
− | Durante il viaggio, la Chaf Envoy fu avvicinata da un vascello che recava a bordo il popolo dei [[Geroon]] - come essi stessi si facevano chiamare - salvato dalla schiavitù anni prima dai Jedi sulla Outbound Flight. I Chiss lasciarono salire a bordo della Chaf Envoy alcuni dei rappresentanti Geroon, mentre Luke e Mara cercavano di dare conforto al resto della popolazione, impoverita ed esausta. | + | Durante il viaggio, la ''Chaf Envoy'' fu avvicinata da un vascello che recava a bordo il popolo dei [[Geroon]] - come essi stessi si facevano chiamare - salvato dalla schiavitù anni prima dai Jedi sulla ''Outbound Flight''. I Chiss lasciarono salire a bordo della ''Chaf Envoy'' alcuni dei rappresentanti Geroon, mentre Luke e Mara cercavano di dare conforto al resto della popolazione, impoverita ed esausta. |
Infine, il gruppo così composto (Luke, Mara, i rappresentanti Geroon, Dean Jinzler, come rappresentante della Nuova Repubblica, Chak Fel e i suoi soldati – senza alcun tipo di fiducia reciproca) fece rotta verso la Redoubt. | Infine, il gruppo così composto (Luke, Mara, i rappresentanti Geroon, Dean Jinzler, come rappresentante della Nuova Repubblica, Chak Fel e i suoi soldati – senza alcun tipo di fiducia reciproca) fece rotta verso la Redoubt. | ||
Durante la spedizione, vi fu un aumento indiscriminato dei tentativi di sabotaggio: Mara e Luke scoprirono, vicino al comparto carburanti, un gruppo di creature, simili ai vermi conduttori, intento a rodere i cavi d’alimentazione principali, fatto che causò un incendio di proporzioni insidiose. Insieme ai quattro soldati dell’Impero della Mano, Luke e Mara si misero al lavoro per scongiurare la minaccia. | Durante la spedizione, vi fu un aumento indiscriminato dei tentativi di sabotaggio: Mara e Luke scoprirono, vicino al comparto carburanti, un gruppo di creature, simili ai vermi conduttori, intento a rodere i cavi d’alimentazione principali, fatto che causò un incendio di proporzioni insidiose. Insieme ai quattro soldati dell’Impero della Mano, Luke e Mara si misero al lavoro per scongiurare la minaccia. | ||
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Poco dopo si verificò un altro incidente: uno dei Geroon fu colpito da un misterioso assalitore e Luke e Mara, nonostante le loro mosse repentine, non riuscirono a determinare l’identità del nemico: furono addirittura ripresi dal capitano della nave per aver estratto le loro armi inutilmente. | Poco dopo si verificò un altro incidente: uno dei Geroon fu colpito da un misterioso assalitore e Luke e Mara, nonostante le loro mosse repentine, non riuscirono a determinare l’identità del nemico: furono addirittura ripresi dal capitano della nave per aver estratto le loro armi inutilmente. | ||
− | Una volta giunti sul sito della Outbound Flight, i vari rappresentanti del corpo diplomatico furono separati dai [[Sopravvissuti]], ovvero gli ultimi membri dell’equipaggio della nave che si erano ormai stanziati sul pianeta, insieme ai loro figli. | + | Una volta giunti sul sito della ''Outbound Flight'', i vari rappresentanti del corpo diplomatico furono separati dai [[Sopravvissuti]], ovvero gli ultimi membri dell’equipaggio della nave che si erano ormai stanziati sul pianeta, insieme ai loro figli. |
Luke e Mara riuscirono a fuggire e a tornare all’ingresso. | Luke e Mara riuscirono a fuggire e a tornare all’ingresso. | ||
− | Ebbero però una spiacevole sorpresa: i Geroon altri non erano che i tirannici [[Vagaari]]. Questi alieni presero il controllo della Chaf Envoy e iniziarono ad aprirsi una via attorno al relitto. Tuttavia, Mara e Luke sconfissero facilmente i Vagaari; contattarono poi Fel e i suoi soldati e insieme ritornarono dal resto dei Chiss, battagliando le truppe nemiche. | + | Ebbero però una spiacevole sorpresa: i Geroon altri non erano che i tirannici [[Vagaari]]. Questi alieni presero il controllo della ''Chaf Envoy'' e iniziarono ad aprirsi una via attorno al relitto. Tuttavia, Mara e Luke sconfissero facilmente i Vagaari; contattarono poi Fel e i suoi soldati e insieme ritornarono dal resto dei Chiss, battagliando le truppe nemiche. |
− | Con l’aiuto degli Imperiali, dei Chiss e dei Sopravvissuti, Luke e Mara costrinsero i Vagaari alla ritirata e li forzarono a mettere in atto il loro piano d’evacuazione. Riattivarono una delle sei Dreadnaught che comprendevano la Outbound Flight e la guidarono al punto di rendezvous con la nave madre: nel frattempo, Mara e Luke li inseguirono e intercettarono il veivolo. | + | Con l’aiuto degli Imperiali, dei Chiss e dei Sopravvissuti, Luke e Mara costrinsero i Vagaari alla ritirata e li forzarono a mettere in atto il loro piano d’evacuazione. Riattivarono una delle sei Dreadnaught che comprendevano la ''Outbound Flight'' e la guidarono al punto di rendezvous con la nave madre: nel frattempo, Mara e Luke li inseguirono e intercettarono il veivolo. |
Una volta a bordo della nave, superarono le sue pesanti difese e sconfissero il leader dei Vagaari. | Una volta a bordo della nave, superarono le sue pesanti difese e sconfissero il leader dei Vagaari. | ||
Si scoprì, infine, che l’intera operazione era stata orchestrata dagli stessi Chiss per indurre i Vagaari a lanciare il loro attacco, in modo da avere un casus belli valido per iniziare una guerra su vasta scala contro di loro. Alla fine della missione, Mara confidò a Luke che supportare la Nuova Repubblica al suo fianco era ciò che veramente desiderava, a dispetto del fascino e delle potenziali attrattive offertele dell’Impero della Mano. | Si scoprì, infine, che l’intera operazione era stata orchestrata dagli stessi Chiss per indurre i Vagaari a lanciare il loro attacco, in modo da avere un casus belli valido per iniziare una guerra su vasta scala contro di loro. Alla fine della missione, Mara confidò a Luke che supportare la Nuova Repubblica al suo fianco era ciò che veramente desiderava, a dispetto del fascino e delle potenziali attrattive offertele dell’Impero della Mano. |
Versione delle 18:12, 14 apr 2010
- "Sono una combattente. Lo sono sempre stata. Le poche volte che mi sono concessa un momento di riposo, sono finita nella miseria. Voglio le sfide. Le pretendo."
- ―Mara Jade Skywalker[fonte]
La vita di Mara Jade Skywalker fu segnata da numerose tappe, caratterizzate da svariati incarichi e "professioni".
Prima Braccio dell'Imperatore, poi contrabbandiere, divenne infine una Maestra Jedi e un membro dell'Alto Consiglio all'epoca del Nuovo Ordine fondato da Luke Skywalker.
Come Braccio dell'Imperatore, Mara eseguì con spietata efficienza gli ordini del suo padrone, uccidendo ribelli e imperiali corrotti. Dopo la morte di Palpatine, ricevette il suo ultimo comando: eliminare Luke Skywalker.
Tuttavia, la fine dell'oscurantismo la fece cadere in disgrazia. Alla ricerca di un nuovo scopo, si unì a Talon Karrde e diventò una dei suoi migliori contrabbandieri nonché suo secondo al comando.
Durante la campagna di Thrawn, fu costretta a collaborare con Skywalker, sviluppando nei suoi confronti rispetto e ammirazione. Col passare degli anni, continuò a lavorare per Karrde e incontrò Luke ad intervalli irregolari, finché i due, nel 19 ABY, realizzarono i loro veri sentimenti e decisero di sposarsi.
Dopo il matrimonio, Mara dedicò la sua vita al Nuovo Ordine Jedi, in qualità di Maestra. Poco prima della Guerra Yuuzhan Vong, fu colpita da una grave malattia infettiva, che sconfisse gradualmente, grazie alla Forza, solo dopo aver dato alla luce suo figlio Ben nel 26 ABY. Come Maestra, curò l'addestramento di sua nipote Jaina Solo, fino al raggiungimento del Cavalierato. In questo periodo, Mara partecipò all'offensiva Jedi contro gli Yuuzhan Vong. Collaborò attivamente durante la Crisi del Nido Oscuro e la Guerra dello Sciame, continuando a combattere a fianco di suo marito. Durante la Seconda Guerra Civile Galattica andò incontro al suo triste destino: fu uccisa dal nipote Jacen Solo, divenuto un Signore Oscuro dei Sith con il titolo di Darth Caedus.
Indice
- 1 Biografia
- 2 Personalità e tratti
- 3 Poteri e abilità
- 4 Le navi di Mara
- 5 Relazioni
- 6 Dietro le quinte
- 7 Presente in
- 8 Fonti
- 9 Vedi anche
- 10 Link esterni
Biografia
Giovinezza (17 BBY - 4 ABY)
- "Sì, è vero. E ora dimmi chi te l'ha spifferato, così posso tagliargli la testa."
- ―Mara Jade, ad una coppia di apprendisti Jedi che la interrogano sul suo passato di Braccio dell'Imperatore[fonte]
Mara Jade nacque nel 17 BBY su un pianeta sconosciuto, durante il periodo di grande instabilità politica sorto in seguito alla presa di potere di Palpatine e le fasi finali della Grande Purga Jedi. L'Imperatore strappò Mara dai suoi genitori e la portò con sé su Coruscant per iniziarla alle vie della Forza. Entrò a Palazzo in giovanissima età, ufficialmente con il ruolo di danzatrice. Mara dichiarò sempre di non avere particolari ricordi dei suoi primi anni di vita, ad accezione dell'estrema riluttanza dei suoi genitori nel consegnarla all'Imperatore. Da Palpatine ricevette gli insegnamenti nella Forza e diventò ben presto suo agente personale. Molti cortigiani continuarono a pensare a Mara come a una semplice danzatrice o addirittura come a una delle concubine dell'Imperatore.
Braccio dell'Imperatore
- "E', potremmo dire, un esperimento."
- ―Palpatine[fonte]
Nonostante la sua giovane età, Mara venne sottoposta ad un addestramento durissimo, insieme ai pretendenti al ruolo di Guardia Imperiale; apprese le tecniche dello spionaggio e dell'assassinio e diventò "Braccio dell'Imperatore" dopo aver superato la prova finale, ovvero infiltrarsi con successo negli appartamenti privati di Wilhuff Tarkin.
Per completare la missione, Mara, presentatasi come ospite ad una serata di gala nella residenza di Tarkin, si finse ad un certo punto malata, in modo da potersi allontanare dagli altri invitati. Recuperò poi il suo equipaggiamento e penetrò nella stanza del Governatore. Una volta all'interno, venne attaccata da un gruppo di guardie, contro le quali ingaggiò un combattimento a fuoco e con la spada laser. Ad ogni modo, quando percepì che una delle guardie era ancora in vita, la colpì, ma non la uccise. Vader e Palpatine apprezzarono le sue qualità e ottenne pertanto la carica di Braccio dell'Imperatore.
Benché ci fossero altre Braccia sparse per la galassia, Mara, così come i suoi parigrado, era inconsapevole della loro esistenza. Data la sua profonda connessione con la Forza, poteva essere raggiunta dalla voce di Palpatine in qualsiasi luogo si trovasse. Mara eseguì la volontà dell'Imperatore su diversi mondi, eliminando ufficiali Imperiali corrotti, traditori e chiunque meritasse la morte. La stima di Palpatine nei suoi confronti era tale da concederle brevi periodi di relax, atteggiamento di certo inusuale per il dominatore della galassia. Inoltre, le diede una nave personale, un droide protocollare di nome Kaythree e un appartamento privato su Coruscant, dove custodiva la sua spada laser e la sua collezione d'armi.
Prima della Battaglia di Yavin, fu incaricata di appoggiare l'intelligence per aiutare Darth Vader nella caccia ai Jedi sopravvissuti all'Ordine 66, tra cui An'ya Kuro. Durante gli anni successivi a Yavin e precedenti la Battaglia di Hoth, Mara spiò Vader, inviando costanti rapporti all'Imperatore: arrivò addirittura ad osservare le sue azioni durante l'assalto del Tempio Massassi, in cui fu catturato il Comandante Ribelle Jan Dodonna. Nelle missioni seguenti fu incaricata di controllare discretamente il suo operato e Mara iniziò a percepire un certo conflitto in lui; ella non capiva, in particolare, la sua ossessione per il giovane Luke Skywalker. Ad un certo punto, Mara iniziò a sperare che Vader tradisse l'Imperatore, cosicché avrebbe potuto prendere il suo posto come suo apprendista.
A dispetto della sua attività di spionaggio, condusse alcune missioni per conto dello stesso Vader. Attorno all'1 ABY, fu responsabile del recupero di informazioni circa i droidi C-3PO e R2-D2, ma Vader non si presentò personalmente su Naboo per ritirare i dati ottenuti e inviò al suo posto un esploratore, in cambio di una ricompensa di 2.100 crediti. Circa in questo periodo Mara si recò su Belsavis.
In seguito, condusse alcune indagini sul Moff Glovstoak, camuffandosi da una certa "Contessa Claria". Scoprì un giro di sottrazioni illecite di denaro proveniente dalle tasse destinate al Centro Imperiale: fingendo un'intossicazione, Mara si ritirò nei suoi appartamenti privati durante un party di Glovstoak, si cambiò e si infiltrò velocemente nel suo ufficio, dove trovò sei quadri rubati dal valore inestimabile. Mara tornò al Centro Imperiale e fece rapporto a Palpatine, ma salvò il Generale Deerian, ritendendolo estraneo alla vicenda di Glovstoak.
Dopo l'arresto di Glovstoak, Mara cercò di risalire ai complici implicati nel furto dei quadri. Dapprima si recò alla casa d'aste presso cui i dipinti erano stati venduti, poi investigò nei docks e trovò una pista nei Magazzini e Centro Reclami del Fratelli Birtraub, probabilmente legati al crimine locale. Il proprietario, Pirtonna Birtraub, cercò di ucciderla, ma Mara lo sconfisse facilmente. Pirtonna confessò il suo coinvolgimento con un gruppo di pirati noto con il nome di BloodScars, una gang criminale che aveva come obiettivo il dominio del settore di Shelsha. Mara si nascose su una delle navi pirata, una fregata HT-2200 inviata per attaccare un trasporto con a bordo equipaggiamenti Imperiali, la Happer's Way. Al momento dell'assalto, tuttavia, Mara fu scoperta, ma riuscì a prendere in breve tempo il controllo della nave, catturò Tannis, e contattò il Reprisal attraverso il relay di comunicazione della Happer's Way per assisterla durante le operazioni successive.
A bordo del Reprisal, Mara fu accolta con estrema freddezza dal Capitano Kendal Ozzel. Richiese un paio di persone per la nave e il Connello Vak Somoril gli fornì due ISB. Insieme a Tannis e ai due nuovi membri dell'equipaggio, Mara si infiltrò nella base pirata di Gepparin e cercò di far passare la Happer's Way come trasporto indipendente con l'obiettivo di unirsi ai BloodScars. Giunse infine su Gepparin e incontrò il Commodoro. La sera stessa, Mara fu assalita dai due ISB del suo equipaggio, che avevano ricevuto l'ordine di ucciderla: tale complicazione attirò l'attenzione dei pirati. Cercò di venire a patti con il commodoro, ma fu interrotta. A bordo del Reprisal, Ozzel e Somoril, che volevano la sua morte, giunsero su Gepparin e lanciarono i Caccia-TIE per un bombardamento orbitale, in modo da uccidere sia Mara che i pirati. Mara raggiunse velocemente il centro di comando e trovò il corpo del commodoro vicino al messaggio che era sul punto di inviare tramite HoloNet su Shelkowna. Abbattè i caccia e il Reprisal abbandonò il campo di battaglia dopo aver ricevuto l'ordine di inseguire il Millennium Falcon. In questo modo, riuscì a fuggire a bordo di uno Z-10 Seeker.
A caccia di Skywalker
- "Spero che il suo compenso sia più generoso del suo costume, Signorina..."
"Uh...Puoi chiamarmi Arica." - ―C-3PO e Mara Jade nel Palazzo di Jabba[fonte]
In seguito alla Battaglia di Hoth, Mara iniziò a percepire le preoccupazioni di Palpatine circa il giovane ribelle Luke Skywalker; le venne pertanto ordinato di infiltrarsi nel Palazzo di Jabba nelle vesti di una danzatrice di nome Arica, in attesa dell'arrivo del Jedi. Mentre aspettava Skywalker, si accorse della presenza di C-3PO e R2-D2 nel palazzo. Più tardi, i droidi entrarono a far parte della servitù di Jabba e Mara incontrò C-3PO. Dopo una breve conversazione, nella quale cercò di strappare al droide alcune informazioni sul suo padrone, Mara sparì.
Melina Carniss, un membro della sicurezza di Jabba, iniziò a nutrire dei sospetti circa d'identità di Mara e, in particolare, sulle sue intenzioni nei riguardi del gangster: cercò pertanto di arrestarla, ma Mara utilizzò la Forza per contrastare la sua nemica, spingendola ad aprire il fuoco contro una delle guardie Gammoreane. Si calò in uno dei tunnel sotterranei e osservò Luke uccidere il rancor. Si infiltrò poi nel condotto d'areazione e seguì l'equipaggio del galeone. Pregò Jabba di farla rimanere sul trasporto e di potersi unire a lui nel tragitto verso il Mare delle Dune, ma Jabba, sospettoso, rifiutò categoricamente e le disse di abbandonare il pianeta. Tornò quindi al Centro Imperiale, con grande delusione di Palpatine. Anni dopo, una visione della Forza rivelò a Luke che se Mara fosse stata presente al Grande Pozzo di Carkoon avrebbe portato sicuramente a termine la sua missione, tagliando ogni possibile via di fuga.
Alla ricerca della Nebulosa Nera
- "Le prede scappano e si nascondono. Ma io non sono una preda. Io sono il Braccio dell'Imperatore. Sono l'ultima predatrice. E per Dequc e la Nebulosa Nera è tempo di morire."
- ―Mara Jade[fonte]
In seguito alla sua missione su Tatooine, Mara ricevette dall'Imperatore l'ordine di eliminare Dequc, un Jeodu che aveva intenzione di riportare in vita il Sole Nero tramite la sua riorganizzazione e fusione con il suo impero criminale personale, la Nebulosa Nera.
Mara giunse sul pianeta Svivren e si rese subito conto della necessità di un diversivo, in modo da poter infiltrarsi senza problemi nella base di Dequc. Si recò pertanto dal comandante della guarnigione Imperiale locale, il Generale Touno e richiese due squadre di assaltatori e un ufficiale.
Insieme al Capitano Strok, pianificò il raid nel quartier generale del boss: Strok era tuttavia inconsapevole del suo ruolo di "esca" che Mara aveva pianificato per lui.
Il giorno seguente il raid fallì e la maggior parte degli Imperiali furono uccisi dai criminali. Mara, ad ogni modo, riuscì a penetrare nella base e assassinò un Jeodu che credeva fosse Dequc.
Fece dunque rapporto all'Imperatore circa il successo della missione. Palpatine, come ricompensa per la sua efficienza, concesse a Mara una breve vacanza. Tuttavia, continuò a pensare all'incarico appena concluso e alla facilità con cui l'aveva portato a termine. Decise pertanto di simulare l'assassinio per dar risposta ai suoi dubbi. Scoprì che avrebbe potuto uccidere Dequc in sole due occasioni e concluse che la persona che aveva eliminato non era il vero boss, ma una semplice copertura. Mara si rimise all'opera per riparare alla sua ingenuità e continuò la caccia al leader della Nebulosa Nera.
Utilizzò la Forza per mettersi in contatto con l'Imperatore e avvertirlo circa le sue scoperte, ma, prima che potesse compiere qualsiasi mossa, percepì la sua morte per mano di Vader e Luke Skywalker. Il suo ultimo ordine si riverberò attraverso la Forza fino alla sua mente: TU UCCIDERAI LUKE SKYWALKER.
Ella iniziò a sviluppare un profondo odio per il Jedi responsabile della morte del suo maestro e della distruzione della sua vita. Mara fu sopraffatta dall'agonia di Palpatine e cadde in una totale incoscienza.
Rimase in uno stato di trance per diversi giorni, finché fu svegliata da due scagnozzi di Ysanne Isard. Fu condotta quindi da Isard, che ordinò la sua carcerazione. Mara riuscì comunque a fuggire dalla sua prigionia e trovò un passaggio per Phorliss. Una volta sul pianeta, trovò lavoro come cameriera nella cantina locale di Gorb Drig. Per diverse settimane lavorò sotto lo pseudonimo di Chiara Lorn, fino all'arrivo dei membri della Nebulosa Nera, pronti a riscuotere i debiti di Drig. Mara combatté contro gli sgherri dell'organizzazione criminale, ma trovò infine Drig e Jorshim, un cliente con cui aveva fatto amicizia, entrambi morti.
Alla luce degli ultimi avvenimenti, decise di scovare la base segreta della Nebulosa Nera su Phorliss e scoprì che il vero Dequc risiedeva su Qiaxx. Si infiltrò nel casinò del signore del crimine camuffata da Baronessa Paltonae e attirò su di sé l'attenzione della gang grazie alle sue numerose vincite al gioco d'azzardo (ottenute creando illusioni con la Forza). Fu quindi condotta da Dequc per discutere circa gli affari della compagnia che Mara "rappresentava". All'interno della base, Mara si imbattè in Strok, l'ufficiale imperiale con cui aveva collaborato su Svivren. Era a conoscenza del fatto che un agente della Nebulosa Nera si era inserito all'interno del corpo ufficiali dell'Impero per fornire informazioni a Dequc: furiosa, fu costretta ad ucciderlo per tenere segreta la sua identità. La sua morte, tuttavia, fu subito scoperta dall'organizzazione e Mara iniziò la sua offensiva. Riuscì a penetrare nella stanza della sicurezza di Dequc e utilizzò contro il boss e le sue guardie un piccolo esplosivo. Quindi, fuggì attraverso un passaggio segreto, rubò lo yacht privato di Dequc e lasciò le prove dei traffici loschi della Nebulosa allo spazioporto Imperiale, dove sarebbero state scoperte dalle autorità preposte.
In fuga (4 ABY - 6 ABY)
Il suo odio per Skywalker iniziò ad infiammare la sua anima e la sua mente si focalizzò su un unico obiettivo: uccidere il Cavaliere Jedi. Mara era inconsapevole del fatto che l'ultimo ordine dell'Imperatore le fu impartito nel momento culminante della sua ferocia e, pertanto, la sua forza telepatica era sicuramente di portata maggiore rispetto agli altri incarichi finora portati a termine. Nel frattempo, la sua vita venne letteralmente sconvolta: le risorse a sua disposizione, il lusso, i privilegi, tutti provenienti dalle volontà dell'Imperatore, sparirono di colpo. Ancora ricercata da Isard, iniziò a vagare per la galassia, guadagnandosi da vivere con i lavori più disparati. Le sue abilità nella Forza si indebolirono, ma la sua mente fu continuamente perseguitata dall'ultimo ordine di Palpatine: "Tu ucciderai Luke Skywalker". Durante i suoi viaggi, atterrò su Kintoni, dove trovò il Generale Ribelle Crix Madine. Mara lo seguì e si infiltrò nell'edificio. Vide Madine mentre interrogava l'ex Governatore Imperiale Barkale. Trovò poi un vecchio datapad che mostrava l'arrivo dell' Executor. Ad ogni modo, Mara fu fermata negli appartamenti di Madine dallo stesso Generale, che chiamò rinforzi. Ella utilizzò il datapad per far apparire l'immagine dell' Executor sugli schermi, inducendo i Ribelli a pensare che l'Incrociatore fosse sulle loro tracce. Infine, convinse Madine a lasciarla andare insieme a Barkale. Barkale condusse Mara alla sua dimora, ma la donna notò una scultura di grande valore che, tempo prima, era stata rubata insieme a diversi altri capolavori d'arte. Quando accusò il Governatore di tradimento, Barkale le lanciò contro un vaso. Mara uccise infine Barkale e informò Madine circa la presenza degli inestimabili oggetti sul pianeta.
Contrabbandiere (6 ABY - 9 ABY)
- "Se è per questo, tu meriti di morire."
- ―Mara Jade a Luke Skywalker[fonte]
Mara si trovava su Chibias per assistere all'esibizione della Coruscant Full Symphony quando incontrò un giovane Zakarisz Ghent: si interessò al giovane e, facendosi passare per un membro dello staff, lo aiutò a fuggire da Raines, rappresentante del Governatore Egron. Mara portò Ghent nella sua camera d'albergo e cercò di capire il motivo per il quale fosse ricercato. In seguito di recò al Palazzo del Governatore per confrontarsi con Raines circa l'assenza di ogni tipo di informazione su Ghent nei file personali del Governatore stesso. Raines le disse che Ghent era un collaboratore speciale del governatore e che i suoi servigi erano stati richiesti da un altro membro dello staff, un uomo di nome Markko. Ella riuscì inoltre a scoprire che il giovane era stato ingaggiato per penetrare nel nucleo centrale del computer principale per rubare informazioni e rivenderle alla Nuova Repubblica. Mara si fece passare per l'agente di Ghent e acconsentì a portare il ragazzo a palazzo per mettere fuori uso il computer. Tuttavia, fu pedinata fino all'hotel: intenzionata a ribaltare le sorti della situazione, abbandonò il suo obiettivo iniziale e si mise anch'essa a seguire di nascosto i due uomini. Venne infine al confronto con Markko e scoprì che altri non era che un agente al servizio della Ribellione. Mara accettò di portare Ghent a palazzo come pianificato, in questo modo avrebbe potuto vendere Markko e guadagnare qualche credito. Una volta giunti a palazzo, Ghent apprese che l'obiettivo del tentativo di hackeraggio non era un semplice nucleo informatico, ma il nodo di controllo di uno Star Destroyer. Mara scoprì inoltre che lo stesso governatore Egron era coinvolto nella faccenda e stava pianificando di vendere le informazioni al miglior offerente: nella concitazione che seguì la fuga insieme a Ghent, la donna uccise Egron. Tuttavia, Markko prese Ghent come ostaggio: a dispetto delle loro differenze ideologiche, Mara e Markko vennero a patti e Ghent fu liberato. Mara disse al ragazzo di tornare alla sua casa di Sibisime. Poco dopo fu ingaggiato come contrabbandiere da Talon Karrde.
Negli anni successivi, Mara passò da un lavoro all'altro, variando continuamente copertura. Sotto lo pseudonimo di Merellis, entrò a far parte di una swoop gang. Nello stesso periodo, in occasione di un incontro con Lumiya, perse la spada laser viola che le era stata data da Palpatine. Lumiya infatti aveva ricevuto da Ysanne Isard l’ordine di trovare Mara e ricondurla a lei, ma Mara rifiutò di seguire tale disposizione. Le due si scontrarono e Mara riuscì a fuggire, perdendo nel processo la sua arma. Dopo il duello con Lumiya, lavorò come meccanico su Varonat, sotto il nome di Celina Marniss. Infine salvò il contrabbandiere Talon Karrde da un agguato, nel quale perse la vita il suo secondo in comando, Quelev Tapper. L'efficienza di Mara impressionò a tal punto Karrde che offrì subito un lavoro alla donna.
L'incontro con Skywalker
Mara entrò a far parte dell’organizzazione di Karrde intorno all’8 ABY. Nei suoi primi sei mesi di collaborazione scalò rapidamente i vertici del sindacato.
Nello stesso periodo, la sua sensibilità alla Forza, in parte sopita dopo la morte di Palpatine, si risvegliò improvvisamente: durante un viaggio a bordo della Wild Karrde, si imbatté infatti nell’Ala-X danneggiato di Luke Skywalker. Il Grand’Ammiraglio Thrawn aveva posto una taglia significativa sulla testa di Skywalker e Karrde considerò subito l’ipotesi di vendere il suo prigioniero a Thrawn o addirittura estorcere denaro alla Nuova Repubblica.
Karrde accolse il Jedi a bordo della sua nave e lo condusse sulla base di Myrkr, in modo che i suoi poteri fossero resi innocui dall’influenza delle creature native del pianeta, gli ysalamiri. Sebbene la primissima intenzione di Mara fu quella di uccidere Skywalker, Karrde cambiò poi totalmente strategia. Quando Thrawn giunse su Myrkr per raccogliere alcuni ysalamiri, tenne nascosti sia Luke che R2-D2. Luke riuscì comunque a fuggire su uno Skipray, ma Mara lo inseguì ed entrambi i veicoli si schiantarono all’interno della foresta infestata dai vornsk. Fu costretta a collaborare con Luke per sopravvivere, nonostante il suo chiaro desiderio di ucciderlo. I due riuscirono a raggiungere Hyllyard City, ma caddero in un’imboscata dei soldati imperiali. Grazie all’intervento provvidenziale di Lando Calrissian, Han Solo e alcuni uomini fidati di Karrde, gli imperiali furono sconfitti e Luke lasciò Myrkr insieme ai suoi amici.
Anche Karrde e la sua organizzazione furono costrette a lasciare il pianeta a causa della taglia massiccia posta sulle loro teste dall’Impero. Mara rimase al fianco di Karrde, osservando dalla Wilde Karrde l’arrivo degli Imperiali su Myrkr. Il Grand’Ammiraglio Thrawn giunse sul pianeta a bordo della Chimaera e s’impossessò in breve tempo della base ormai abbandonata. A Karrde sfuggì tuttavia un particolare: Thrawn, infatti, dedusse che la Wild Karrde era rimasta nel sistema e ordinò alla Constrainer di intrappolare il contrabbandiere. Mara, grazie alla Forza, riuscì, però, a percepire l’arrivo degli Imperiali e attivò i motori della nave, con grande sorpresa dello stesso Karrde e del resto dell’equipaggio. Mara pilotò il trasporto fuori dal raggio d’azione dell’Incrociatore Imperiale e si preparò al salto nell’iperspazio.
Mentre si accingeva a stabilire la nuova base di Karrde su Rishi, Mara fu avvicinata dal cacciatore di taglie Gunner Groth. Uccise il suo nemico, ma l’organizzazione di Karrde fu costretta a traslocare nuovamente. In rotta per Abregado-rae per recuperare la Etherway, altra nave di Karrde, Mara venne poi sorpresa dall’arrivo dello Star Destroyer di classe Victory Adamant: comprese subito che Thrawn non aveva affatto rinunciato a darle la caccia; pertanto, reclamando il suo ruolo di Braccio dell’Imperatore, decise di allearsi temporaneamente al Grande Ammiraglio e gli offrì le coordinate della Flotta Katana in cambio dell’amnistia per Karrde e i suoi uomini. Thrawn accettò, non senza sospetti, ma giocò Mara facendo collocare un dispositivo di tracciamento sulla sua nave. La donna ripartì poco dopo per il nuovo avamposto di Karrde. Guidati dall’imprudenza di Mara, i soldati imperiali non si fecero attendere, irruppero nel covo del contrabbandiere e catturarono nuovamente Talon. Disgustata dalla meschinità di Thrawn, Mara decise di lanciarsi in un disperato tentativo di salvataggio, ben consapevole che i suoi singoli sforzi non sarebbero stati sufficienti.
Per risolvere la situazione, si recò quindi su Jomark luogo in cui Luke Skywalker si stava addestrando con Joruus C’baoth. C’baoth cercò di metterla fuori gioco scaraventandole contro una pioggia di massi in fase d’atterraggio, ma Mara riuscì a raggiungere la sua residenza, scortata peraltro da un ysalamiri in modo da evitare qualsiasi influenza o controllo mentale. Mentre si arrampicava su una parete esterna della fortezza, per poco non rischiò di essere colpita da R2-D2, che in quel momento era a guardia dell’Ala-X di Luke. Convinse il droide che C’baoth era in combutta con l’Impero. Dopo un breve scontro con il folle Maestro Jedi, Mara convinse Luke a unirsi a lei nel tentativo di salvare Karrde. Grazie alla sua utenza privilegiata di ex Braccio dell’Imperatore, riuscì a penetrare nel sistema informatico nemico e a inserirsi nel blocco detentivo. Una volta liberato Karrde, il trio raggiunse con successo il Millennium Falcon e a fuggire dalla Chimaera.
Mara e la squadra di Karrde tornarono in aiuto della Nuova Repubblica durante la Battaglia per la Flotta Katana. Durante gli scontri, pilotò uno Z-95 Headhunter, ma un colpo di cannone a ioni la mise fuori combattimento. Per sua fortuna, Luke Skywalker riuscì a salvarla prima di un’eventuale esposizione al vuoto spaziale.
Portata su Coruscant per una terapia di rigenerazione, Mara non si trovò mai a proprio agio nel Palazzo Imperiale: era completamente sola e senza amici e la sua intenzione di lasciare al più presto il pianeta crebbe di giorno in giorno. Durante la sua permanenza, fornì tuttavia un contributo fondamentale nell’individuazione della Fonte Delta, una pericolosa spia al servizio dell’Impero, e sventò un tentativo di intrusione e rapimento negli appartamenti della Famiglia Solo. Mara, con Lando Calrissian e Garm Bel Iblis, respinse con successo gli invasori. Tuttavia, Molo Himron, leader del gruppo sovversivo, sopravvisse e, in virtù del suo passato imperiale, la accusò di essere coinvolta direttamente nell’attacco: data la situazione d’incertezza, Mara fu imprigionata su ordine del Colonnello Jak Bremen.
Wayland
Durante il periodo di prigionia, Mara fece una scoperta sconcertante: portò alla luce il progetto principale di Thrawn, ovvero la creazione di un nuovo esercito di cloni. Rivelò subito a Leia l’ubicazione del centro di clonazione dell’Imperatore, ricordando man mano informazioni e segreti del suo antico padrone.
Data la pericolosità degli obiettivi di Thrawn, Luke, Han e Lando capirono presto che l’operazione non poteva essere condotta attraverso i normali canali: Mara fu pertanto liberata e portata in missione. Impostò le coordinate di Wayland e insieme al gruppo atterrò con successo nella foresta. Mara si trovò ancora una volta a lavorare a fianco di Luke, che tra l’altro la incoraggiò a sviluppare man mano le sue abilità nella Forza e ad attingere da essa per amplificare le sue capacità. Durante i momenti passati insieme, Luke iniziò a rendersi conto che la volontà di Mara era ancora prigioniera dell’ultimo ordine telepatico di Palpatine: promise alla donna di aiutarla a rimuovere dalla sua coscienza quel comando che tanto la perseguitava.
Poco dopo, Mara e Luke ebbero alcune premonizioni circa l’incontro con il folle C’baoth; una volta in cima al Monte Tantiss, Mara, nell’eventualità di un risvolto negativo nella missione, fece promettere a Luke di ucciderla piuttosto che lasciarla in balia dell’influenza di C’baoth. Luke le disse che non l’avrebbe abbandonata per alcun motivo. Mentre cercavano un modo per distruggere la stazione di clonazione, Luke e Mara incontrarono finalmente l’insano Maestro Jedi, il quale iniziò a scagliare Fulmini di Forza in preda alla totale pazzia: addirittura, Luke si trovò come avversario un suo stesso clone. Nonostante l’aiuto di Han, Leia e Karrde, il duo non sconfisse C’baoth finchè Mara non riuscì ad impadronirsi della spada laser di Leia e ad attaccare il Maestro. Nel frattempo, Luke diede forza a Mara: questa realizzò l’ultimo ordine dell’Imperatore, uccidendo il clone di Luke. Infuriato, C’baoth li attaccò, ma il gruppo riuscì a fuggire a bordo della Wilde Karrde: Luke protesse Mara dall’energia oscura rilasciata dal Maestro Jedi e, infine, Lando fece saltare in alto la stazione. Come segno d’amicizia, Luke regalò a Mara la spada laser di suo padre.
In seguito, Mara fu inviata da Karrde a supporto della Nuova Repubblica dopo la perdita di Coruscant. Il Governo repubblicano aveva inviato alcuni corrieri in diversi punti della flotta per comunicare la ritirata, in un momento in cui le comunicazioni erano state interrotte. Una parte della stessa flotta aveva cambiato ubicazione, così il governo neorepubblicano pagò Mara affinché incontrasse il corriere della Messenger per aggiornarlo sulla situazione dell’equipaggio. Ad ogni modo, un segnale di riconoscimento fu scoperto a bordo della nave, ma Mara riuscì a far fuggire il corriere abbattendo alcuni TIE decollati dall’Incrociatore Imperiale responsabile della trappola.
Cavaliere Jedi (9 ABY - 19 ABY)
Apprendistato
Dopo aver rifiutato il lato oscuro, Mara chiese a Kyle Katarn di addestrarla alle vie dei Jedi. Nel 10 ABY scese con lui sul campo di battaglia di Altyr V per soccorrere la base della Nuova Repubblica, in quel momento sotto bombardamento delle forze dei Resti dell'Impero. Kyle Katarn riuscì a respingere l’attacco e distrusse entrambe le postazioni d’assalto nemiche, poste su due asteroidi artificiali. Mentre si trovava nel sistema, venne a sapere che il pianeta Dromund Kaas aveva una qualche importanza strategica per l’Impero e iniziò ad investigare.
La prima missione di Mara per la Repubblica, che condusse completamente da sola, ebbe come obiettivo alcuni negoziati con Ka’Pa lo Hutt per importanti approvvigionamenti. Per ottenere il favore di Ka’Pa, Mara fu costretta a risolvere alcune faccende in sospeso del boss: Ka’Pa le chiese infatti di rubare il sistema di trasponder globale del suo rivale, il signore del crimine Takara, tramite il quale spiava la sua rete di comunicazione. Mentre cercava il luogotenente di Takara, Abron Mar, nello Spazioporto di Katraasii, Mara venne intrappolata dallo stesso Takara. Riuscì comunque a fuggire e a rubare il trasponder. Ka’Pa fu sicuramente compiaciuto per gli sviluppi della missione e accettò di aiutare la Repubblica.
La seconda missione di Mara si svolse a bordo di una Corvetta Corelliana repubblicana: fu scelta per scortare un holocron Jedi. Durante l’operazione, la nave fu attaccata dai pirati Kaerobani. Mara respinse gli assalitori, ma l’holocron fu rubato. Per recuperarlo, decise di abbordare un cargo diretto alla base pirata di Rathalay. Grazie all’addestramento di Katarn, riuscì facilmente ad impadronirsi dell’artefatto Jedi e a fuggire. Sulla base dovette confrontarsi con un vecchio avversario del suo Maestro, il droide 8t88.
In seguito, Mara si recò su Dromund Kaas per raggiungere Katarn. Mentre attraversava le paludi, incontrò e sconfisse diverse creature native del pianeta, incluso il suo doppio. Infine, arrivò al Tempio della Forza Oscura, dove trovò Kyle totalmente immerso nel lato oscuro. Maestro e apprendista si scontrarono, ma Mara alla fine si arrese a lui: Katarn non riuscì a percorrere fino in fondo il sentiero oscuro e tornò alla luce. I due parteciparono più tardi all’antico rituale Jedi dell’Omaggio di Fedeltà.
Quando Palpatine tornò nella galassia nel suo nuovo corpo di clone, Mara non cedette mai alla tentazione di credere che quell’involucro contenesse il vero spirito del suo ex padrone: anzi, aiutò la Nuova Repubblica nell’evacuazione di Coruscant. Palpatine la soppiantò con altre Braccia e nuovi Adepti del Lato Oscuro, tra cui Sedriss QL. Ad ogni modo, il risorto Imperatore non si accontentò semplicemente di rimpiazzare Mara: volendo punirla per il suo tradimento, inviò diversi agenti nel settore di Senex, in modo da intercettarla durante l’incontro dei Contrabbandieri dell’Alleanza. Fu catturata e poi liberata da Kyle Katarn e alcuni suoi collaboratori.
L’Alleanza dei Contrabbandieri
- "Non appena sono entrata nell’atmosfera del pianeta potevo sentire te e Kun strepitare. La Forza ribolliva."
- ―Mara Jade a Corran Horn[fonte]
In seguito a questi avvenimenti, Mara partecipò ad una missione organizzata da Karrde per rintracciare Jori Ca'das: durante l’operazione, dovette fingere di avere una relazione con Lando Calrissian come copertura nella ricerca. Ad un certo punto i due giunsero su Kathol Rift, dove incontrarono Crev Bombaasa e lo supportarono nei suoi affari. Karrde avrebbe poi sfruttato questa nuova alleanza a suo vantaggio.
Nell’11 ABY, Mara tornò al Praxeum Jedi su Yavin IV per approfondire il suo addestramento. Il suo arrivo avvenne in concomitanza dei tumulti scoppiati in seguito alla morte di Gantoris e la ribellione di Kyp Durron, eventi che portarono alla resurrezione dell’antico spirito del Signore dei Sith Exar Kun.
Nei primi tempi Mara si scontrò spesso con Corran Horn, ma ben presto i due appianarono le loro divergenze: Mara gli permise persino di utilizzare il suo Headhunter. Sotto la tutela di Kam Solusar, Horn e Mara si addestrarono insieme, imparando ad apprezzare le loro differenze: questa di dimostrò una scelta azzeccata, dato che poco dopo lo spirito di Exar Kun si impadronì di Kyp Durron, creando una profonda frattura tra i Jedi. Mara lasciò l’accademia e vi fece ritorno solo dopo aver sentito che Kun aveva addirittura ridotto Luke Skywalker ad uno stato comatoso. Aiutò Corran a sconfiggere lo spirito del Sith, prima che Kun potesse sfruttare le sue paure contro di lui. Una volta sconfitto Kun, Mara soccorse Corran, ferito, e lo riaccompagnò al Grande Tempio; dopodiché lasciò nuovamente il Praxeum.
In questo periodo, Mara diventò uno dei leader dell’Alleanza dei Contrabbandieri. Lando Calrissian, reduce dagli ultimi successi finanziari, aveva intenzione di creare ulteriori profitti sfruttando le miniere di glitterstim su Kessel. Mara guidò un gruppo di contrabbandieri sul pianeta per supportarlo durante la cacciata dell’amministratore locale, Moruth Doole. Durante la missione, Mara si avvicinò a Lando, ma non apprezzò più di tanto i suoi tentativi di corteggiamento.
Poco dopo aver lasciato il pianeta, Mara, Han e Lando dovettero confrontarsi con il Prototipo della Morte Nera, responsabile della distruzione della Luna di Kessel. La squadra attaccò il prototipo, inseguendolo fino al cuore del Maw. Nel tentativo di mettere fuori uso il suo superlaser, Mara e Lando si spinsero fin nel nucleo della stazione, per posizionare dei detonatori termici e far saltare in aria il reattore, ma furono attaccati da un gruppo di soldati Imperiali. I due riuscirono a fuggire, ma uno dei soldati rimosse tutte le cariche a parte una, la cui detonazione provocò solo qualche danno minore. Fortunatamente, Kyp Durron fu in grado di guidare il prototipo all’interno di un pozzo gravitazionale, distruggendolo e liberando per sempre la galassia dalla sua minaccia.
Mentre Han e Leia si trovavano su Belsavis, contattarono Mara per chiederle alcune informazioni sul pianeta. Mara conosceva molto bene Belsavis, dato che aveva violato i suoi sistemi di sicurezza quando era al servizio dell’Imperatore. Raccontò loro di una missione segreta volta ad attaccare una delle stazioni e di come Palpatine e Darth Vader avessero utilizzato una combinazione di droghe e lato oscuro per creare guardie folli e senza ragione, identiche a quelle in cui i Solo si erano imbattuti durante la perlustrazione di alcuni tunnel per il contrabbando nella valle.
Più tardi, Mara venne contattata dai Solo in seguito ad una serie di indizi che indicavano la presenza di un Braccio dell’Imperatore sul pianeta. Dato il suo ruolo passato, i Solo pensavano che questa presenza fosse da identificare con la stessa Mara e vollero verificare. Fu in quel momento che Mara capì la portata delle menzogne di Palpatine: a dispetto delle parole del suo ex padrone, era ormai evidente che non era l’unico Braccio esistente nella galassia, come invece le aveva fatto credere Palpatine; oltraggiata e oltremodo irritata, accrebbe la sua collera quando Han le riferì il nome della sua ex collega: Roganda Ismaren. Scoprì poi che anche Lumiya era stata Braccio dell’Imperatore. Mara partì immediatamente per Belsavis e, durante il viaggio, si imbatté in Luke Skywalker e un gruppo di ex membri della Eye of Palpatine. Li condusse sul pianeta per alcune cure, dopo aver notato una grave ferita alla gamba di Luke. Inoltre recuperò un guscio di salvataggio della Dreadnaught e, una volta aperto, trovò al suo interno Callista Ming, una Jedi che era riuscita a fuggire dalla Eye of Palpatine in seguito alla sua distruzione e che aveva avuto una relazione amorosa con Luke. Su Belsavis, Mara diede il suo contributo nella cura delle guardie malate: nel frattempo, Roganda Ismaren e suo figlio Irek abbandonarono il pianeta.
Dopo aver raggiunto una posizione di prestigio all’interno dell’Alleanza dei Contrabbandieri, Mara tornò al Praxeum Jedi per avvertire Luke circa un complotto Hutt collegato alle Minieri Stellari di Orko. Riferì a Luke tutte le informazioni in suo possesso e gli confessò di gradire molto la sua compagnia. Luke le chiese di fermarsi a cena: durante il convitto fece la conoscenza di Callista Ming e le chiese se fosse la nuova compagna del Jedi. Callista affermò il suo status con chiarezza e chiese a Mara se fosse mai stata interessata a Luke. Ella rispose che, tempo addietro, non aveva desiderato altro che la morte di Luke. Questa affermazione non incrinò tuttavia i rapporti tra le due donne.
In questo periodo, Mara continuò la sua collaborazione saltuaria con Lando. Poco dopo, aiutò Karrde a spedire un paio di ysalamiri ad Han Solo su Almania, durante la sua ricerca di Kueller, la mente criminale dietro il fallito attentato al Senato e a Luke. Accompagnò Han sulla superficie del pianeta e arrivò giusto in tempo per salvare Luke da morte certa.
In un’occasione, mentre era al comando della Wild Karrde in assenza di Talon, Mara e il resto dell’equipaggio furono catturati da Ja Bardrin, un ricco industriale la cui figlia, Sansia era stata fatta prigioniera dal mercante di schiavi Chay Praysh. Bardrin costrinse Mara a recarsi su Torpris per salvare Sansia: non potendo contattare Talon e viste le minacce di Bardrin, penetrò nel palazzo dello schiavista con la scusa di portargli un dono. Tuttavia, la sua spada laser fu scoperta all’ingresso e gettata nelle miniere vicine: fu poi recuperata da un Togoriano di nome H’sishi. Mara riuscì a mettersi in contatto con Sansia e si ferì in modo da farsi portare in infermeria: grazie alla Forza, raggiunse le baracche degli schiavi e sabotò le armi con una miscela di droghe sintetiche. Da queste combinazioni si generò un incendio che permise a lei e Sansia di fuggire, ma le due furono subito catturate, sopraffatte dalle guardie e dagli acidi che la stessa Mara aveva creato. Portata di fronte a Praysh per essere interrogata, fu aiutata da H’sishi, che irruppe nella sala, colpì lo schiavista e riconsegnò a Mara la sua spada laser. Mara, H’sishi e Sansia fuggirono e tornarono alla magione di Bardrin: una volta giunta sul posto, Mara fu sorpresa di trovare Karrde e alcuni Noghri, pronti per salvarla e conquistare il palazzo. Mara costrinse Bardrin a rivelare le sue vere intenzioni; l’intera missione, come aveva svelato sua figlia al momento della prigionia, era stata una scusa per celare il suo piano: stanare Praysh e sottrargli alcuni prototipi rubati, e uno in particolare: lo Yatch di lusso SoroSuub 3000. Oltraggiata, Sansia consegnò a Mara la nave, che fu rinominata Jade's Fire. Circa in questo periodo, Karrde aiutò Mara ad avviare una piccola compagnia commerciale.
La Prima Insurrezione Corelliana
Dal 18 ABY Mara, per un breve periodo, si estraniò dalle attività dell’organizzazione di Karrde per dedicarsi alla sua compagnia commerciale: questa esperienza l’avrebbe in qualche modo preparata a ereditare in un futuro l’organizzazione di Talon.
Mentre si trovava nel sistema di Talfaglio, la Jade's Fire intercettò un drone che conteneva un codice Imperiale destinato a Leia Organa Solo. Curiosa, Mara raggiunse Corellia e partecipò al summit commerciale sulla Coronet City, dove incontrò Leia e Han.
Mara informò i due circa il messaggio nascosto all’interno del drone e Leia sbloccò la sonda tramite le sue impronte digitali.
Lo sblocco del codice portò alla scoperta dei piani segreti della Triade Sacorriana e della Lega Umana, quest’ultima comandata dal cugino di Han, Thrackan Sal-Solo: le intenzioni dei due gruppi erano rivolte a destabilizzare la Nuova Repubblica tramite la distruzione sistematica di un determinato numero di stelle.
Poco dopo, infatti, la Lega Umana iniziò a causare gravi disordini, che sfociarono ben presto in una vera e propria insurrezione.
Mara, una volta lasciato l’appartamento dei Solo, scomparve. Fu in seguito catturata dalla stessa lega Umana e imprigionata con Leia su Corellia al tempo della Prima Insurrezione Corelliana. Nonostante le due donne non avessero una grande fiducia reciproca, decisero comunque di collaborare per fuggire dalle loro celle: una volta evase, si recarono nei vecchi appartamenti di Leia e recuperarono la sua spada laser e un blaster. Lasciarono poi il pianeta a bordo della Jade's Fire. Entrambe ferite, si recarono su Selonia. In prossimità del pianeta, localizzarono la flotta di Bakura e una nave che trasportava Han e un Seloniano, fuggiti anch’essi dalle grinfie della Lega Umana su Corellia. Mara agganciò il trasporto e lo condusse in salvo nel porto e Leia poté finalmente riunirsi al marito.
Una volta su Selonia, Leia e Han, insieme a Mara, cercarono di convincere gli abitanti locali a cambiare il loro piani circa lo spegnimento del repulsore planetario: furono tuttavia imprigionati. Liberato da Luke, il gruppo incalzò nuovamente i seloniani nel tentativo di persuaderli a vendere almeno le istruzioni operative del respulsore, in modo da poterle utilizzare per fermare un complotto che avrebbe coinvolto la Starbuster, con l’obiettivo di distruggere un sistema inabitato.
Mara prese parte alla battaglia finale sulla Stazione Centerpoint contro la flotta della Triade Sacorriana, responsabile del complotto. I figli di Leia, con l’aiuto di Mara e dei tecnici di Bakura, riuscirono ad avvertire la Stazione ed evitarono la distruzione dell’obiettivo.
La crisi del Documento di Caamas
- "Tu non lo sai, ma dopo quella faccenda della base pirata, Faughn mi ha detto che io e te facciamo una bella squadra. Ha ragione. Lo siamo davvero."
- ―Mara Jade a Luke Skywalker[fonte]
Qualche tempo dopo, Mara venne coinvolta negli eventi relativi alla crisi del Documento di Caamas, quando, nel 19 ABY, giunse, insieme a Karrde , su Wayland per assoldare alcuni Noghri nella sua organizzazione. Dopo aver ricevuto la chiamata di Cakhmaim, la Wilde Karrde abbattè la nave di Lat Jit, un devaroniano che aveva trovato alcune informazioni relative all’aiuto fornito a Palpatine dalle spie Bothan nella distruzione di Caamas. Avendo percepito un’interferenza nella Forza, Mara riuscì a salvare Luke dai Pirati Cavrilhu:il Jedi infatti, nel tentativo di scoprire se alcuni gruppi di pirati si avvalessero di cloni per le loro operazioni, si era infiltrato nella loro base, ma era stato scoperto e catturato: Karrde aveva inviato così Mara alla ricerca del Jedi. Mara arrivò appena in tempo per salvare Luke dalla distruzione della base: mentre lasciavano il pianeta, incontrarono una piccola nave Chiss, che, furtivamente, li seguì nelle loro successive missioni. In seguito, Karrde e Mara si recarono su Nirauan.
Nirauan
- "Stupido, davvero stupido. Un diversivo bello grosso - il solito vecchio trucco. E io che ci sono cascata come una contadinotta idiota qualsiasi!"
"Modera il tuo linguaggio." - ―Mara Jade e Luke Skywalker[fonte]
Dopo essere giunta su Nirauan e aver installato la nuova base operativa in un Caccia stellare Defender, Mara perse i contatti con Karrde e la sua organizzazione.
Mentre esplorava l’area attorno alla fortezza di Thrawn, cadde e perse i sensi, rimanendo incosciente per diversi giorni.
La sua assenza fece sì che il secondo in comando, Shirlee Faughn, uscisse dall’avamposto a bordo della Starry Ice per cercarla. Faughn fece poi rapporto a Karrde, che in quel momento era in compagnia di Luke Skywalker. Luke, a causa di una visione della Forza che gli aveva mostrato Mara riversa nell’acqua, si recò quindi su Nirauan per prestarle soccorso, portando la Jade’s Fire e il suo Ala-X sul pianeta remoto.
Dopo quindici giorni di ricerche, Luke raggiunse finalmente la caverna in cui era nascosta Mara, presidiata da alcuni abitanti locali, i Qom Jha, i quali avevano condotto Mara al sicuro nella grotta quando era ancora incosciente. I Qom Jha avevano nascosto anche il suo caccia all’interno, in modo che non venisse individuato dai Chiss.
Mentre Mara non era in grado di comprendere il loro linguaggio, Luke, grazie alla Forza, riuscì a comunicare con gli alieni e insegnò alla donna come approcciarli. I due convinsero i Qom Jha ad aiutarli a penetrare nella fortezza, attraverso una serie di passaggi sotterranei.
Mentre si addentravano nelle caverne, Mara e Luke si trovarono per lungo tempo fianco a fianco ed ebbero modo di risanare le loro incomprensioni. Mara informò Luke del fatto che, durante la sua permanenza all’Accademia Jedi, aveva sperato di ottenere le sue attenzioni, ma, data la poca presenza di Luke, aveva deciso di abbandonare l’addestramento ufficiale. Gli disse inoltre che avrebbe dovuto smetterla di cercare di fare tutto da solo, dato che, a suo giudizio, non aveva ancora superato pienamente la dura esperienza fatta al servizio del rinato Palpatine. Riuscirono infine a penetrare nella fortezza, dopo aver eliminato alcuni predatori.
A fianco delle loro guide locali, esplorarono i livelli inferiori, ma furono bloccati da un paio di Chiss, che ferirono Mara ad una spalla. Luke aiutò Mara a continuare il loro percorso nei tunnel e utilizzò la Guarigione Jedi per risanare la sua ferita. Si fermarono poi per riposare e Luke, in quel momento, realizzò il suo amore per Mara e le diede un bacio mentre dormiva. Una volta svegli, Luke le chiese del suo passato, ma la conversazione degenerò subito: mentre lui iniziò ad interrogarla sui suoi rapporti con Lando, Mara incalzò Luke sulle sue relazioni recenti con Gaeriel Captison e Callista Ming. Infine Mara gli spiegò che la relazione con Lando era stata solo una copertura in una missione per Karrde; la loro discussione li portò ad abbassare le barriere che fino a quel momento li avevano divisi, fino ad arrivare ad instaurare uno stretto contatto mentale. I due entrarono nella fortezza e scoprirono l’esistenza dell’Impero della Mano, un’organizzazione che aveva come obiettivo quello di unirsi e rafforzare i Resti dell'Impero.
Per ricavare più informazioni, Mara scese a parlare con gli abitanti della fortezza e incontrò un gruppo di ysalamiri, nonché il leader della fortezza stessa, Voss Parck e Soontir Fel. Parck le raccontò la vera storia di Thrawn e, contemporaneamente, cercò di reclutarla nei ranghi dell’Impero della Mano. La informò inoltre delle numerose minacce celate nelle Regioni Ignote. Quando Mara rifiutò di unirsi a loro e i locali si accorsero della presenza di Skywalker, cercarono di intrappolare i due Jedi in uno stato di ibernazione: fortunatamente, Luke riuscì a penetrare nella stanza e fuggì insieme a Mara, entrambi inseguiti dai Chiss. Una volta arrivati all’hangar, realizzarono tuttavia che avevano bisogno dei dati relativi alla minaccia accennata da Parck. Mara fece schiantare la Jade’s Fire nell’hangar, in modo da impedire a Parck di contattare i Resti e dare loro risorse preziose che avrebbero sicuramente utilizzato contro la Nuova Repubblica. Scivolando attraverso un passaggio secondario, Luke e Mara rientrarono nella fortezza e questa volta incontrarono un clone di Thrawn. Due droidi guardiani, armati con laser a corto raggio, li attaccarono: i due, in perfetta coordinazione, unirono le loro menti per avere una chance in più di sconfiggere i droidi. Ad ogni modo, R2-D2 distrasse uno dei droidi abbastanza da permettere a Luke e Mara di tagliare il muro, lasciando che l’acqua di un lago situato dall’altra parte della fortezza filtrasse all’interno della stanza. Realizzando che l’acqua li avrebbe intrappolati all’interno, Luke parlò a Mara della visione che aveva avuto a inizio missione: inoltre le confessò l’amore che provava per lei. Con il livello dell’acqua che rapidamente saliva, Luke chiese infine a Mara di sposarlo e lei accettò.
Luke capì che l’acqua avrebbe presto raggiunto il generatore a fusione della camera di clonazione, fatto che avrebbe scatenato un’esplosione forte abbastanza da distruggere il muro. Mara, più esperta in questo tipo di tecniche, tagliò il muro: mentre l’acqua irruppe nella stanza, Luke pose Mara in uno stato di trance ed entrambi si fecero trasportare via dall’acqua, privi di coscienza. Poco dopo, Luke ridestò Mara mentre giaceva riversa sul filo dell’acqua e svegliandola le disse “Ti amo”. Con l’aiuto di Qom Jha e Qom Qae, Luke e Mara raggiunsero la loro nave e abbandonarono il pianeta alla volta della Nuova Repubblica. R2-D2 riuscì, nel frattempo, a fare una copia del Documento di Caamas nascosto nella fortezza, che li avrebbe aiutati a dirimere il conflitto scoppiato su Bothawui.
Sposare Skywalker
- "Mara…Vuoi sposarmi?"
- ―Luke Skywalker a Mara Jade[fonte]
Dopo la firma del Trattato Pellaeon-Gavrisom, Luke e Mara trascorsero un paio di settimane di relax su Gargi, nell’Orlo Esterno. Una volta tornati su Coruscant, Leia annunciò il loro matrimonio, che fu elevato dalla stampa a simbolo di unità tra Impero e Nuova Repubblica.
Iniziarono così i preparativi per la cerimonia: Mara fu costretta a dar retta a un numero indefinito di stilisti, in una vera e propria gara per disegnare il suo abito nuziale. Frustrata, lasciò l’appartamento di Leia e andò a fare una passeggiata. Sulla strada, incontrò una stilista Twi'lek di nome Jari’kyn che era stata licenziata prima di poter sottoporre il suo modello a Mara. Mara le rivelò la sua vera identità e le chiese di mostrarle i suoi disegni, dai quali fu molto colpita. Decise quindi di commissionarle il lavoro.
Prima delle nozze ufficiali, Luke e Mara parteciparono a una cerimonia più intima e raccolta all’interno dell’Accademia Jedi. Incrociando i cristalli delle loro spade come simbolo d’unione, Luke e Mara furono sposati da Kam Solusar.
Poco dopo, durante il suo addio al celibato, Luke fu coinvolto in una rissa al Rancor Rosso; in seguito a questi fatti, Mara passò una notte irrequieta, tormentata da un incubo che le mostrava la vittoria di Palpatine e il suo matrimonio con un Luke corrotto dal lato oscuro.
Mentre lo sposo e i suoi amici recuperavano le forze dopo la nottata di festeggiamenti, Mara e le sue damigelle – Leia, Mirax Terrik Horn, Iella Wessiri Antilles, Winter Celchu e Tionne Solusar – si recarono alle terme per trascorrere una giornata di relax.
Più tardi, Mara raggiunse Jari’kyn per provare l’abito nuziale da lei confezionato: all’improvviso, furono attaccate da un’ex Guardia Imperiale che voleva mandare a monte il matrimonio. Mara, che aveva con sé la sua spada laser, lo sconfisse facilmente. Il giorno delle nozze, a dispetto di un complotto Imperiale volto a rovinare la cerimonia, Luke e i suoi amici riuscirono a prevenire qualsiasi problema, portando serenità nell’animo dell’ex Moff a capo degli assalitori, mentre all’esterno i Rogue, Chewbacca e Kam Solusar tenevano occupati gli Imperiali. Infine, Mara e Luke si scambiarono gli anelli e furono presentati per la prima volta alla galassia come gli Skywalker. A cerimonia conclusa, Han Solo accompagnò la coppia nel luogo dove avrebbero trascorso la luna di miele.
Circa un anno dopo il matrimonio, Mara iniziò a sviluppare una certa frustrazione nei confronti del marito, continuamente chiamato in causa per dirimere questioni di carattere planetario, in virtù della sua saggezza Jedi. Luke organizzò una seconda luna di miele per trascorrere un po’ di tempo con la moglie ed appianare le divergenze. Negli anni successivi, Luke trascorse la maggior parte del tempo all’Accademia Jedi come Maestro.
La riscoperta della Outbound Flight
Nel 22 ABY, Mara pose termine alla sua collaborazione con Karrde per dedicarsi al cavalierato Jedi. Durante la sua ultima missione per Talon, fu incaricata di far visita al contrabbandiere Jerf Huxley per informarlo della decisione di Karrde di escluderlo dalla sua organizzazione. Huxley, infuriato, minacciò Mara con un droideka, ma il suo tentativo fu sventato senza alcuna difficoltà.
In seguito, Luke e Mara furono invitati dai Chiss, attraverso Karrde, come rappresentanti dei Jedi per esplorare le rovine del progetto Outbound Flight, i cui resti erano stati localizzati, dopo la sua distruzione da parte di Thrawn, in una fortezza conosciuta con il nome di Redoubt. Karrde li avvisò che il messaggio originale era stato intercettato da un suo ex collaboratore di nome Dean Jinzler e che lo stesso si sarebbe aggregato alla missione in qualità di presidio della Nuova Repubblica. Mara e Luke viaggiarono come ospiti onorari a bordo della Chaf Envoy. Poco dopo il loro ingresso sulla Envoy, Mara rischiò di essere colpita violentemente da un grosso cavo staccatosi dal soffitto della nave. Dato che l’incidente apparve alquanto sospetto, Mara iniziò ad investigare le giunture delle pareti: mentre esaminava il cavo incriminato, incontrò Chak Fel, scortato da quattro soldati dell’Impero della Mano. Tuttavia, sia Fel che i soldati non mostrarono alcun atteggiamento aggressivo, visto il reciproco interesse nei confronti dei resti della Outbound Flight.
Durante il viaggio, la Chaf Envoy fu avvicinata da un vascello che recava a bordo il popolo dei Geroon - come essi stessi si facevano chiamare - salvato dalla schiavitù anni prima dai Jedi sulla Outbound Flight. I Chiss lasciarono salire a bordo della Chaf Envoy alcuni dei rappresentanti Geroon, mentre Luke e Mara cercavano di dare conforto al resto della popolazione, impoverita ed esausta. Infine, il gruppo così composto (Luke, Mara, i rappresentanti Geroon, Dean Jinzler, come rappresentante della Nuova Repubblica, Chak Fel e i suoi soldati – senza alcun tipo di fiducia reciproca) fece rotta verso la Redoubt. Durante la spedizione, vi fu un aumento indiscriminato dei tentativi di sabotaggio: Mara e Luke scoprirono, vicino al comparto carburanti, un gruppo di creature, simili ai vermi conduttori, intento a rodere i cavi d’alimentazione principali, fatto che causò un incendio di proporzioni insidiose. Insieme ai quattro soldati dell’Impero della Mano, Luke e Mara si misero al lavoro per scongiurare la minaccia. Luke fece lievitare Mara in modo che, con la sua spada laser, potesse tagliare i condotti di raffreddamento: le fiamme si estinsero così rapidamente e i Chiss ringraziarono i Jedi per la loro assistenza. Poco dopo si verificò un altro incidente: uno dei Geroon fu colpito da un misterioso assalitore e Luke e Mara, nonostante le loro mosse repentine, non riuscirono a determinare l’identità del nemico: furono addirittura ripresi dal capitano della nave per aver estratto le loro armi inutilmente.
Una volta giunti sul sito della Outbound Flight, i vari rappresentanti del corpo diplomatico furono separati dai Sopravvissuti, ovvero gli ultimi membri dell’equipaggio della nave che si erano ormai stanziati sul pianeta, insieme ai loro figli. Luke e Mara riuscirono a fuggire e a tornare all’ingresso. Ebbero però una spiacevole sorpresa: i Geroon altri non erano che i tirannici Vagaari. Questi alieni presero il controllo della Chaf Envoy e iniziarono ad aprirsi una via attorno al relitto. Tuttavia, Mara e Luke sconfissero facilmente i Vagaari; contattarono poi Fel e i suoi soldati e insieme ritornarono dal resto dei Chiss, battagliando le truppe nemiche.
Con l’aiuto degli Imperiali, dei Chiss e dei Sopravvissuti, Luke e Mara costrinsero i Vagaari alla ritirata e li forzarono a mettere in atto il loro piano d’evacuazione. Riattivarono una delle sei Dreadnaught che comprendevano la Outbound Flight e la guidarono al punto di rendezvous con la nave madre: nel frattempo, Mara e Luke li inseguirono e intercettarono il veivolo. Una volta a bordo della nave, superarono le sue pesanti difese e sconfissero il leader dei Vagaari. Si scoprì, infine, che l’intera operazione era stata orchestrata dagli stessi Chiss per indurre i Vagaari a lanciare il loro attacco, in modo da avere un casus belli valido per iniziare una guerra su vasta scala contro di loro. Alla fine della missione, Mara confidò a Luke che supportare la Nuova Repubblica al suo fianco era ciò che veramente desiderava, a dispetto del fascino e delle potenziali attrattive offertele dell’Impero della Mano.
In seguito a questi eventi, Mara prese come apprendista sua nipote Jaina Solo. Nello stesso periodo, iniziò ad avere dei problemi di salute, causati da una misteriosa malattia.
La Guerra Yuuzhan Vong (25 ABY - 29 ABY)
Maestra Jedi
- "Finchè combatto, non morirò."
- ―Mara Jade Skywalker[fonte]
Durante una cerimonia su Monor II per testimoniare l’ascesa al trono del principe-sacerdote Sunesi, Agapos il Decimo, Mara prestò servizio come guardia del corpo ad uno dei diplomatici minori che assistevano all’incoronazione. Nom Anor, un agente degli Yuuzhan Vong, partecipò alla stessa cerimonia nei finti panni di capo di stato, e infettò segretamente tutti i presenti con un agente biologico Vong dagli effetti mortali: le spore uccisero tutti, ad eccezione di Mara.
Mara riuscì a fare ritorno a casa, cercando di respingere l’infezione grazie ai poteri curativi della Forza, ma non riuscì ad ottenere una completa guarigione, né i medici trovarono una soluzione risolutiva per debellare la malattia.
Prima dell’inizio dell’invasione Yuuzhan Vong, Mara accompagnò Leia Organa Solo e sua figlia Jaina in una missione diplomatica su Rhommamool, al tempo scosso da una guerra civile con il vicino pianeta di Osarian. L’incontro si rivelò un fallimento: il leader di Rhommamool, sempre Nom Anor travestito, insultò Leia e la cacciò: il suo unico scopo, infatti, era ottenere informazioni, in particolare sulle condizioni di salute di Mara. Le tre donne fecero ritorno su Coruscant, mentre Mara ebbe un nuovo attacco causato dalla malattia. Nel frattempo, informò suo marito delle azioni di Wurth Skidder, volte a destabilizzare la situazione su Rhommamool. In seguito, Anor tornò sul pianeta e fece lanciare un missile per colpire la Mediator e distruggere Osa-Prime, innescando così un conflitto politico che degenerò ben presto in una guerra totale.
Entrambi frustrati per i temporaggiamenti del governo di Coruscant, Mara e Luke, insieme ai Solo, si recarono all’avamposto di Lando su Dubrillion per ottenere informazioni sulle attività Jedi nell’Orlo Esterno. Mara colse l’occasione per testare l’addestramento della sua apprendista Jaina. Quando un segnale di soccorso giunse dalla stazione di ExGal-4 su Belkadan, Luke e Mara decisero di condurre insieme alcune indagini. Mara, in particolare, sentì che il suo malessere era in qualche modo legato alla devastazione del pianeta. Fu la prima Jedi ad ingaggiare uno scontro con uno Yuuzhan Vong nel momento in cui Yomin Carr, che aveva istigato l’azione distruttiva del mondo, la attaccò. Riuscì a malapena a sconfiggere l’intruso e rischiò di essere uccisa.
Agendo sulla base delle informazioni raccolte dai database di ExGal-4, Mara e Luke si recarono nel sistema di Helska, ma Luke fu attaccato da alcuni caccia Yorik-et dei Vong mentre cercava di atterrare con il suo Ala-X sulla superficie di Helska IV. Mara corse in suo aiuto e insieme tornarono nel sistema di Dubrillion. Luke, tuttavia, capì che era necessario riprogrammare la missione per indagare approfonditamente sulla situazione: pertanto pianificò di utilizzare uno dei veicoli da ghiacchio di Lando per penetrare nella crosta gelata del pianeta. La navetta fu pilotata da Jacen e Jaina, data la debolezza di Mara dovuta alla malattia. Poco dopo, la flotta della Nuova Repubblica (guidata dalla Rejuvenator) li raggiunse e agì da copertura alla nave di Jaina, subendo, tra l’altro, un durissimo colpo. Dopo che Jaina ebbe recuperato Jacen, il quale, nel frattempo, si era infiltrato nella fortezza Vong per salvare Danni Quee, Mara e Luke portarono la Sabre nel vicino sistema e trasferirono Danni a bordo della loro nave.
Personalità e tratti
Poteri e abilità
Relazioni
Dietro le quinte
Presente in
Fonti
Vedi anche
Link esterni
- Mara Jade su Wikipedia (en)
- Mara Jade Skywalker nella Completely Unofficial Star Wars Encyclopedia
- Mara Jade sull'Internet Movie Database
- Official Website of Shannon McRandle, la modella che ha interpretato Mara Jade in diverse fotografie dal vero.